Gli smartphone stanno trasformando il nostro modo di comportarci in pubblico, ma il problema non è soltanto sociologico.
Questa profonda mutazione del nostro modo di comunicare ha conseguenze importanti pure sulla salute, perché man mano che cresce la richiesta di accesso alla Rete, di segnale sempre più “buono” e capace di trasportare sempre più dati, crescono di pari passo anche le antenne e le potenze utilizzate.
L’avvento delle tecnologie che hanno permesso l’accesso alla rete tramite dispositivi mobili sta provocando l’aumento dell’inquinamento elettromagnetico. La nuova tecnologia basata sulla rete mobile di quarta generazione, chiamata 4G, rischia di peggiorare la situazione, perché la maggiore velocità nello scambio dei dati è possibile solo aumentando le potenze installate.
Inoltre, pare che il Governo voglia modificare la normativa che fissa in 6 volt al metro il livello massimo delle emissioni in prossimità di edifici dove le persone soggiornino per più di quattro ore al giorno, permettendo l‘aumento delle esposizioni.
La situazione aggiornata
Nella nostra regione funzionano, secondo i dati forniti dal servizio dell’Arpa del Fvg che si occupa della verifica dei campi elettromagnetici, 2.143 impianti di trasmissione per la telefonia, distribuiti su 1.494 tralicci. A questi vanno aggiunti i 706 dedicati alle trasmissioni radiotelevisive, installati su 313 tralicci, ma queste antenne, che pure utilizzano potenze più elevate rispetto a quelle della telefonia mobile, sono quasi sempre lontane dai centri abitati. A conti fatti, è in funzione un’antenna ogni 430 abitanti, e non c’è parte del territorio regionale, dove non sia possibile scorgere un traliccio o un’antenna, con l’ovvia conseguenza che tutti siamo esposti all’inquinamento elettromagnetico.
La mappa dei ripetitori in Rete
Le antenne fanno paura a molti, ma nessuno rinuncia al cellulare. Per conoscere la situazione basta consultare il sito www.arpa.fvg.it selezionando nel menù la sezione “radiazioni”, quindi la sezione “campi elettromagnetici” e infine “impianti per le telecomunicazioni”.
Si accede poi alla mappa della regione dove si può sapere quali impianti sono in funzione, a chi appartengono e, nel caso siano stati effettuate misurazioni, quali sono i valori registrati. Dal 2001 ad oggi, i tecnici dell’agenzia regionale hanno effettuato oltre 35mila misure. Possiamo affermare che in regione gli impianti sono sotto stretto controllo, anche perché per ogni nuova antenna le compagnie devono presentare una serie di misure poi sottoposte a verifica certosina dai tecnici dell’Arpa.