Futuro sempre più incerto per i 399 lavoratori dello stabilimento Ideal Standard di Orcenico di Zoppola, in provincia di Pordenone. L’incontro decisivo per la sorte dello stabilimento pordenonese si terrà martedì 22 luglio, alle 11, al Ministero del Lavoro, a Roma. I sindacati, in mancanza di un accordo, hanno annunciato che occuperanno lo stabilimento. L’azienda da canto suo ha voluto ribadire la volontà di chiudere “come annunciato alle parti sociali 12 mesi fa” come prevedono “gli accordi del 15 e del 22 maggio, presentati alle istituzioni e alle parti sociali con il piano industriale 2014-2016”.
Ideal Standard ha ribadito “la propria volontà di individuare una soluzione per mitigare l’impatto della chiusura dello stabilimento di Orcenico”, ma i contraccolpi sono inevitabili. La chiusura, ricorda l’azienda, è stata
Politica in prima linea
Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia e assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bolzonello, commentando gli sviluppi della crisi Ideal Standard, ha dichiarato: “La proprietà di Ideal Standard sembra abbia deciso di uccidere lo stabilimento di Orcenico ma a questo evento non possiamo rassegnarci: stiamo esercitando tutte le pressioni possibili”.
Sulla vertenza è intervenuto anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che ha dichiarato: “Per tenere aperto lo stabilimento di Orcenico abbiamo bisogno di un minimo di disponibilità della proprietà, siamo di fronte a uno stallo che non consente neppure un buon uso degli ammortizzatori sociali. Lavoreremo perché vorremmo tentare di riprendere il filo. In caso contrario non potremmo fare altro che esprimere una condanna piena e vedere quali possono essere gli strumenti di tutela utilizzabili per i lavoratori”.
Martedì 22 giorno decisivo
L’incontro decisivo per il futuro dei 399 dipendenti dello stabilimento di Orcenico di Zoppola dell’Ideal Standard si terrà martedì 22 luglio, alle 11.00, al Ministero del Lavoro. Lo ha annunciato il segretario provinciale dei Chimici della Cgil, Giuseppe Pascale. Al tavolo, secondo quanto si è appreso – prenderanno parte i rappresentanti dell’azienda, i vertici della Regione Friuli Venezia Giulia della Provincia di Pordenone, di Confindustria nazionale e di Sassuolo, delle le organizzazioni sindacali e delle Rsu. Qualora non si trovasse una soluzione in grado di salvaguardare i posti di lavoro, i sindacati annunciano l’occupazione dello stabilimento, in risposta alle possibili lettere di licenziamento.