In tempi in cui, più o meno come oggi, la ‘vasca’ nelle strade principali delle città di mare – sul corso di Grado, dalla fontana di Sabbiadoro al City o lungo il ‘treno’ di Pineta a Lignano,– rappresentava il principale divertimento estivo, la maggiore differenza con la vita notturna di trent’anni dopo sta nelle discoteche. Ancora nel loro periodo d’oro, prima di essere convertite in locali per il bingo, la lap dance, in disco-bar o semplicemente abbandonate, erano decine! Soltanto a Lignano ce n’erano una dozzina, a partire dal Charlie Brown, storico locale nato tra anni ’60 e ’70 e poi rinominato Mr. Charlie, per passare al Drago Club, al Night train di Pineta, Allo sbarco dei pirati, Sette Mari, Adamo Smith, Marlboro Club, Nautilus, Coliseum, Kursaal, Mirò, International e, ovviamente, alla Terrazza Mare, simbolo stesso del divertimento in riva al mare, che nella vicina Bibione contava l’Exagon e molti altri locali.
Escludendo le città, ‘chiuse per ferie’ per gran parte dell’estate, in provincia la ‘febbre del sabato sera’ proseguiva fino alla soglia dei mesi estivi in locali come il Love Story di Buttrio, il Colle Verzan di Tarcento, il Lago a Cavazzo, la Conca d’oro di Gonars, la Lucciola di Mereto, l’Arenella di Fiumicello. Oppure, per un pubblico più agé, in location come il Trovatore di Scodovacca, magari in attesa di trovare un passaggio per le sognate ‘disco’ della costa adriatica.
Poi ci sono, o più spesso c’erano, altri locali. In tempi in cui apericena era solo un brutto neologismo di là da venire, e lo stesso rito dell’aperitivo non aveva i tempi e la diffusione di oggi, la metà degli anni ’80 vede ancora al centro gli stessi locali di 10-20 anni prima: come il Tenda Bar, trendy da quasi 60 anni, da sempre luogo capace di accogliere persone di età e ceto diverso, dal bagnino al manager, al commerciante. Nel 1985, Lignano inaugurò quello che all’epoca pareva Disneyland: l’Aquasplash, il secondo parco acquatico in Italia e punto di riferimento da allora. Ancora ‘America’, sempre nell’85, con la nascita del ‘Premio Hemingway’, legato al ricordo di uno degli ‘ospiti’ più prestigiosi della città. E poi, nello stesso periodo, ecco i primi fast food, non legati alle catene made in Usa oggi diffuse a ogni latitudine. Il Coccodrillo e il Mangiamitutto a Udine e Lignano hanno introdotto un’intera generazione alle ‘gioie’ (gastrite compresa) dell’hamburger con patatine, o dei sandwich (all’epoca si chiamavano soltanto ‘panini’) che costituivano e sostituivano un pasto intero. Oggi, nell’epoca dello slow food, dei masterchef e della gastronomia come hobby, sembra preistoria…