La Brigata Alpina Julia/ Multinational Land Force, alla prima partecipazione alla missione Unifil in Libano, si è schierata per la prima volta in assoluto anche in conformazione Deci (Defence Cooperation Initiative): insieme ai militari delle forze armate italiane (presenti anche nuclei di Aeronautica, Marina e Carabinieri), nelle cellule del comando e nelle unità di manovra di Leonte XXIV, non operano solo i colleghi di Slovenia e Ungheria, ma anche quelli di Austria e Croazia, a testimonianza della volontà di costruire ancora di più solide capacità di operare tra nazioni diverse sino ai minimi livelli e renderle un esempio da seguire.
Il contingente italiano è inquadrato nella missione Unifil, opera con mandato Onu tramite risoluzione del consiglio di sicurezza n. 1701 dell’11 agosto 2006. I principali compiti sono: monitorare la cessazione delle ostilità in Libano; accompagnare e supportare le forze armate libanesi nel loro rischieramento a Sud, in concomitanza con il ritiro israeliano, in coordinamento con i due Governi; assistere le Lebanese Armed Forces anche nello stabilire, tra la linea blu e il fiume Litani, una zona libera da personale armato che non sia quello libanese o Unifil. Detta anche linea di ripiegamento, la ‘Blue Line’, stabilita nel 2000 in accordo tra le autorità libanesi e israeliane per confermare il ritiro delle forze armate di Israele dai territori libanesi (in conformità con la risoluzione Onu 425), non corrisponde quindi al confine politico/amministrativo tra i due Paesi.
Al contingente italiano è affidata la responsabilità del Sector West, al comando del generale Paolo Fabbri, 43° Comandante della Brigata Julia. Ma nel settore sono schierati anche militari di Armenia, Austria, Brunei, Croazia, Estonia, Finlandia, Ghana, Irlanda, Malesia, Repubblica di Corea, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria.
I compiti operativi del contingente italiano sono affidati soprattutto a Italbatt, formato dal 7° Reggimento Alpini e da un gruppo squadrone del Reggimento Piemonte Cavalleria (2°) di stanza a Villa Opicina, sempre della Julia, che fornisce anche un ulteriore assetto operativo denominato Sector Mobile Reserve: è cioè quel nucleo del Sector West, che interviene a supporto (eventuale) di tutte le unità di manovra insistenti nell’area di competenza italiana. Le principali attività operative condotte dagli alpini e dai cavalieri di Italbatt sono i pattugliamenti diurni e notturni, i posti di controllo e osservazione, e soprattutto il monitoraggio della linea blu che viene svolto quotidianamente da pattuglie italiane congiuntamente a quelle libanesi.
Tutta la logistica a supporto dell’intero contingente è affidata al Reggimento Logistico Julia, proveniente da Merano che in Libano assume la denominazione di Combat Service Support Battalion. Gli autieri altoatesini sin dal loro arrivo in Libano, assicurano senza soluzione di continuità, il sostegno logistico ai militari italiani, mettendo a disposizione le colonne di automezzi per le immissioni e le partenze da e per il Teatro Operativo, le autocisterne per il trasporto ed il rifornimento di carburante a favore delle basi Unifil, e soprattutto gli automezzi adibiti a trasporto conteiner per i rifornimenti di viveri a beneficio dei reparti alloggiati sia nella base “Millevoi” di Shama, sia in quella di Italbatt ad Al Mansouri, e anche nel quartier generale del Comando di Unifil a Naqoura, dove hanno sede gli elicotteristi di Italair, task force italiana che opera nella missione in Libano sin dal 1979.
Al Battaglione “Iseo” del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpino di Trento, sono affidate le attività di bonifica delle strade da eventuali mine o ordigni inesplosi; gli interventi di sistemazione, con l’utilizzo di macchine movimento terra, delle rotabili dell’intero settore di competenza ed anche i controlli, mediante i nuclei cinofili, agli ingressi delle basi militari italiane. La componente del genio è la più multinazionale nel contesto di internazionalità della missione Unifil della Julia. Infatti il Combat Support Battalion, su base 2° Reggimento Genio Guastatori di Trento, è composto da italiani, armeni, austriaci, croati e ungheresi.
L’assistenza alla popolazione Libanese da parte del contingente italiano è completata dagli interventi di Cooperazione Civile Militare affidati agli esperti nuclei del Multinational Cimic Group di Motta di Livenza. Le maggiori richieste da parte dei sindaci locali sono tendenti ad ottenere equipaggiamenti medici per gli ambulatori del paese ma anche per le ambulanze quando non esistenti i posti di medicazione fissi; i gruppi elettrogeni per supplire ai problemi di mantenimento dell’erogazione dell’energia elettrica anche nei più piccoli centri abitati; le infermerie delle basi italiane aprono gli ambulatori a beneficio degli abitanti dei villaggi limitrofi, e forniscono cure gratuite di primo soccorso di ogni genere. Sono molto richiesti anche i supporti tecnici e didattici per tutte le scuole pubbliche, dei primi gradi di istruzione ed anche attrezzature e strutture sportive. Nell’arco del 2018 sono stati approvati e verranno portati a termine, con la consegna, donazione o realizzazione di quanto richiesto, più di 60 progetti Cimic.