Il pioniere del Mais Ogm in Friuli, Giorgio Fidenato ha incassato un altro successo nell’ambito della sua battaglia per la libertà di coltivazione di sementi geneticamente modificate in Italia.
Oggi, al Tribunale di Udine, Fidenato ha incassato la quarta assoluzione di fila nel corso della prima udienza del processo per la semina di Mais Ogm 2015, in un appezzamento a Colloredo di Monte Albano.
Il procedimento è stato rinviato più volte perché si attendeva la pronuncia della Corte di Giustizia europea in merito alle semine di mais Ogm. La sentenza di oggi, quindi, è stata emessa in base a quanto ribadito dall’Unione europea secondo la quale il nostro Paese non ha concreti motivi di emergenza per imporre il divieto di coltivazione, perché non ci sono evidenze di rischi alla salute umana, animale o di possibili danni all’ambiente.
Il giudice ha valutato che non ci sono gli estremi per procedere oltre, lasciando cadere l’imputazione a carico di Giorgio Fidenato e di Leandro Taboga.
“Adesso, oltre ad attendere di leggere le motivazioni di questa sentenza – afferma Fidenato interpellato subito dopo l’assoluzione – stiamo preparando la causa di risarcimento danni nei confronti dello Stato. Inoltre, non appena i campi saranno asciutti, procederemo con le nuove semine, a Pordenone e Udine”.