In questi anni si sta assistendo una riscoperta della bicicletta, mezzo nato due secoli fa e diventato, da subito, strumento di divertimento e sport, ma anche utile veicolo per spostarsi dentro e fuori la città. Riscoperta che, però, necessita di sempre più stimoli per una corretta pianificazione degli ambienti urbani e per l’attuazione di politiche che favoriscano una mobilità più a misura d’uomo.
Per questo, la Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) ha promosso la prima edizione del premio ‘Comuni Ciclabili’, un modo per permettere alle amministrazioni di ‘misurare’ le azioni intraprese per migliorare la ciclabilità dei loro territori.
Proprio durante la settimana della Mobilità europea, che si conclude il 22 settembre, sono state tante le iniziative di sensibilizzazione rivolte a un maggior utilizzo della bici. Ai Comuni che chiedono il riconoscimento e che dimostrano di averne i requisiti, viene dato risalto con l’assegnazione di un numero di ‘Bike Smile’ che va da uno a cinque, sulla base ai punteggi raggiunti.
Al momento, nessuna città del Friuli Venezia Giulia ha ottenuto la bandiera gialla, simbolo della ciclabilità, ma Pordenone e Grado si stanno per candidare per la prossima edizione. Le due realtà, da tempo, hanno intrapreso un percorso che ha fatto sì che le due ruote diventassero un perno della propria mobilità e ora sono pronte a mettersi in gioco.
Per ottenere il riconoscimento, rappresentato dalla bandiera gialla, bisogna possedere determinati requisiti che si articolano in un totale di 11 indicatori: il cicloturismo, che prevede la presenza di ciclovie e albergabici; la mobilità urbana, con ciclabili cittadine, Ztl e zone 30; una governance che limiti il più possibile la motorizzazione e incentivi piani di utilizzo della bicicletta e la promozione all’uso della bici.
La Regione presenterà entro l’anno un disegno di legge sulla mobilità ciclistica
A Pordenone sono pronti a presentare la propria candidatura. “Lo faremo a breve – spiega l’assessore alla Mobilità, Cristina Amirante -. In questo modo potremo anche essere valutati da un ente esterno e, in base all’assegnazione del numero di biciclette, capire a che punto siamo. Di certo non bastano i chilometri di piste ciclabili, ma serve anche una buona organizzazione dei percorsi che tenga conto della sicurezza dei ciclisti e della possibilità di compiere tragitti continui e rapidi in termini di tempo. Sappiamo che c’è ancora molto da fare e un primo passo è la nuova ciclabile di via Montereale: non più una semplice striscia gialla sull’asfalto, ma una vera pista”.
Anche Grado, che ha appena ottenuto in Canada un prestigioso riconosimento come città più coinvolgente per le politiche di promozione e sostenibilità, ha dalla sua importanti carte da giocare, dato che può contare su oltre 55 chilometri di piste ciclabili, fra le quali l’eccellenza Grado-Belvedere di quattro chilometri, che è parte della Ciclovia Alpe Adria, la ciclabile europea Grado-Salisburgo.
Intanto, la Regione ha assicurato che presenterà entro l’anno il disegno di legge sulla nuova mobilità ciclistica sicura e diffusa. Un’arma in più per rendere il Fvg più a misura di bicilcetta.