Non sarà soltanto una stagione, ma anche una festa: quella del Teatro ‘Luigi Bon’ di Colugna, organizzata dall’omonima Fondazione, che festeggia i 120 anni di attività e i 25 dalla riapertura del teatro dopo il terremoto. Per ricordare i primi, pioneristici passi di un quarto di secolo fa è stato innanzitutto riscoperto e rinnovato il logo storico, proiettato però in un futuro denso di storicità, concretezza e creatività.
Sostenuto da un sostanzioso pool di sponsor pubblici e privati, il direttore artistico Claudio Mansutti ha sottolineato nella presentazione ufficiale come la Fondazione Luigi Bon non sia solo un teatro, ma soprattutto “un mondo in cui si crea uno spazio di confronto, un luogo di crescita per bambini, ragazzi e adulti e dove si realizzano attività sociali mirate ad uno sviluppo armonico del territorio”.
Forte del riconoscimento ministeriale, ottenuto proprio per le specificità delle scelte musicali, il cartellone ospita alcuni degli artisti che da sempre ‘sposano’ gli ideali della Fondazione: stelle come Mario Brunello, Grigory Sokolov e Giovanni Sollima, vere star del concertismo internazionale che sarebbero “improponibili a livello di budget, se non fosse per l’amicizia personale che li lega a noi”.
Tra le altre propose, a partire dall’8 novembre, alcuni ensemble internazionali mai presenti nella nostra regione, come la Camerata strumentale Eptafonè, formata da musicisti dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino impegnati in una esecuzione molto particolare dell’Histoire du soldat di Stravinskij, o il quartetto d’archi Binyamin da Gerusalemme, il quintetto di fiati canadese Pentaèdre, il tedesco trio Trio Bamberg.
Non mancherà lo spazio per le produzione regionali, con l’Orchestra d’archi Accademia Arrigoni presente in stagione con il talentuoso violinista Alexander Sitkovetsky, allievo di quel Yehudi Menuhin a cui offrirà un tributo, e con il Coro del Fvg che dialogherà col violoncellista Brunello in un programma di rara esecuzione e particolarmente impegnativo, diretti da un maestro friulano ormai di fama internazionale, Paolo Paroni.
La stagione di prosa offre grande spazio alle produzioni nate nella nostra regione grazie alla collaborazione con l’Ert: ci saranno spunti divertenti e riflessivi con i Papu e il loro ‘Il prete ruvido’, Paolo Hendel con il suo ultimo spettacolo ‘Fuga da via Pigafetta’, scritto e diretto da Gioele Dix.
E ancora: Giuseppe Battiston e Pietro Sidoti impegnati nella loro rilettura (targata Css) di Pasolini, ‘Non c’è acqua più fresca’, la produzione del Teatro Stabile Regionale ‘I tre alberghi’ con la ‘nostra’ Maria Grazia Plos, Paolo Rumiz con la sua visione sulla Prima guerra mondiale ‘Come cavalli che dormono in piedi’ e il nuovo spettacolo di Giuliana Musso, ‘Mio eroe’.
Ma le attività della fondazione non si fermano qui. Nelle ‘domeniche al Bon’ verrà dato spazio alla lingua friulana con alcune commedie, ma anche a giovani talenti musicali selezionati in apposite audizioni. In più, attività sociali dedicate agli anziani con la musicoterapia, la scuola di musica e i laboratori teatrali, gli spettacoli per i più piccoli e una serata di spettacolo in cui verrà narrata la storia – conosciuta a pochi e molto romantica – della Fondazione Luigi Bon.
Il rinnovo degli abbonamenti parte da mercoledì 12 presso la segreteria della Fondazione. Info: 0432-543049, [email protected] www.fondazionebon.com