Abbastanza bene Trieste, nella media Udine e Pordenone, male Gorizia. È questo il questo che esce dal report EY Digital Infrastructure Index che analizza il livello di efficienza e maturità delle infrastrutture digitali delle 107 province italiane, prendendo in considerazione sia la diffusione delle infrastrutture Tlc e broadband, sia il grado di digitalizzazione delle altre infrastrutture presenti su un territorio.
Nel report, la prima evidenza riguarda l’assenza di una spaccatura Nord-Sud: la ‘sofferenza digitale’ è presente dappertutto, non solo al Sud (in particolare Sardegna, Sicilia, Calabria), ma anche al Nord (Piemonte soprattutto, con zone penalizzate che si ritrovano anche in Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia), e soprattutto al Centro (bassa Toscana, Lazio al di fuori di Roma, Marche e Abruzzo). Colpisce in particolare il diffuso ritardo della dorsale adriatica, che sconta una tradizionale minore priorità da parte degli operatori Tlc, e un sistema di utility locali meno sviluppato rispetto al resto del Paese: Marche, Abruzzo, Molise, fino alla Puglia del Nord, sono tutti territori con indice di infrastrutturazione digitale di molto inferiore alla sufficienza.
La seconda evidenza è la disomogeneità di territori anche molto vicini tra di loro. Quasi ogni regione ha al proprio interno almeno un’area in forte ritardo, con l’eccezione di Emilia-Romagna, Umbria, Liguria e le piccole regioni alpine. E per converso in molte regioni convivono zone con risultati opposti, comprese tutte le regioni del Sud, con aree dove i fondi europei per le infrastrutture (non solo Banda Ultra Larga, ma anche Smart Grid per l’efficienza energetica) sono stati spesi bene.
Sulla scala di 100, nella nostra regione, la provincia di Trieste conquista così un indice 50,4, quella di Udine 46, quella di Pordenone 41,1 e, infine, la provincia di Gorizia si ferma a 26,2.
Incrociando, poi, per ognuna delle 57 province italiane che trainano le filiere produttive, il fatturato totale di queste filiere con il Digital Infrastructure Index, si ottiene una rappresentazione di quanto le infrastrutture digitali sostengano le stesse filiere produttive nei territori ove queste maggiormente producono.
Il risultato non è confortante. Si nota innanzitutto un affollamento nella metà inferiore della matrice, segnale che troppi territori produttivi soffrono di scarsa infrastrutturazione digitale. Spiccano inoltre alcune aree produttive (le Marche e il Piemonte meridionale) particolarmente penalizzate dalla carenza di infrastrutture, e addirittura territori molto industrializzati del Veneto e in parte della Lombardia, caratterizzate da aree produttive disperse sul territorio provinciale, dove il livello di infrastrutturazione digitale non appare adeguato al potenziale industriale di quelle aree. Questi gap dovrebbero essere colmati attraverso un’accelerazione degli investimenti focalizzata in queste aree.