Sono introvabili, sembrano quasi una specie in via d’estinzione. Parliamo dei lavoratori stagionali che, secondo quanto denunciato da Domenico Pascuzzi, Sindaco di Gabicce Mare, assieme gli albergatori della cittadina marchigiana, preferirebbero il reddito di cittadinanza a un’estate di lavoro. La carenza di personale, complice la nuova misura, sarebbe insomma diventata cronica. Assumento le proporzioni di una vera e propria emergenza.
Ma qual è la situazione nelle località balneari della nostra regione? Basta andare su internet e la richiesta di lavoratori stagionali nei siti del settore è ampia: si va dalla ricerca di chef, camerieri, addetti alle pulizie, baristi, animatori e aiuto cuoco.
“Per i pubblici esercizi, una volta formati i bandi di assunzione c’è anche chi non si presenta”, commenta Manuel Rodeano, presidente di Lignano Sabbiadoro Gestioni. “A giugno siamo ancora alla ricerca di personale che, molto spesso, manca di professionalità. Al momento gran parte degli stagionali provengono dall’Est Europa e sono pochi gli italiani. In aumento anche il personale indiano, in particolare nel settore pulizie”.
“E’ un problema cronico degli ultimi 10 anni”, spiega Martin Manera, presidente del Consorzio Lignano Holiday. “Manca personale di qualità nostrano, nonostante tutte le scuole alberghiere specializzate. E’ cambiata la mentalità: una volta i ragazzi facevano stage subito dopo scuola, ora crescono nel mondo scolastico ma non fanno esperienze lavorative e noi dobbiamo rimediare facendo scuola interna al personale” conclude Manera.
A Grado, invece, non c’è grande preoccupazione. “La maggior parte dei lavoratori risiede sull’Isola d’Oro e sono poche le posizioni scoperte”, spiega Federica Tilatti di Grado in rete. Dello stesso avviso Alessandro Lovato, amministratore unico della Grado Impianti Turistici: “Al momento abbiamo coperto tutte le posizioni, ma c’è sempre una massiccia ricerca di personale qualificato e, ultimamente, sono aumentate le assunzioni di camerieri provenienti dall’Ungheria”.