La Polizia di Stato di Trieste ha indagato per i reati di diffamazione e danneggiamento d’informazioni, dati e programmi informatici quattro donne italiane di età compresa fra i 40 e i 60 anni, tutte residenti fuori regione.
L’episodio risale alla scorsa primavera, nel pieno della campagna vaccinale anti-Covid quando, il 13 maggio 2021, il vicepresidente della Regione e assessore alla Salute Riccardo Riccardi, aveva presentato negli uffici della Digos della Questura di Trieste una querela per diffamazione in merito alla pubblicazione di numerosi post sul suo profilo Facebook dal contenuto denigratorio e in aperto contrasto con la vaccinazione. Agli atti copia di alcuni commenti e un elenco di profili da cui erano partiti.
L’addetto alla segreteria del vicepresidente, incaricato di gestire il profilo Facebook, ha confermato la ricezione di una notevole quantità di commenti da parte di un gruppo di persone con nickname ‘VV’, chiaro riferimento all’appartenenza a un gruppo esplicitamente no vax.
Il personale della sezione investigativa della Digos ha effettuato l’analisi della documentazione fornita, riscontrando come i numerosissimi commenti erano sostanzialmente riconducibili a due tipologie di post, inviati in maniera sistematica e ripetitiva da molti aderenti al gruppo utilizzando la tecnica del ‘mail bombing’.
Grazie alle indagini, è emerso come molti dei profili fossero ‘fake’, ovvero creati ad hoc e in alcuni casi già cancellati dagli utilizzatori. Partendo dalle poche tracce lasciate, l’attività coordinata dal sostituto procuratore Cristina Bacer ha portato a denunciare le quattro autrici dell’attacco informatico.
“Desidero ringraziare le Forze dell’ordine e la Procura della Repubblica per il lavoro d’indagine che ha consentito di individuare le presunte autrici delle pesantissime offese che mi sono state rivolte nell’anonimato attraverso i social nel pieno della campagna vaccinale”, ha commentato Riccardi. “La pandemia è stata una dura prova per i cittadini e per il Sistema sanitario, compresa la filiera di comando, e il vaccino è l’unica arma che abbiamo per evitare che le persone si ammalino gravemente di Covid. In questo contesto uno dei principali ostacoli è stato l’operato di coloro i quali, senza basi scientifiche, hanno minacciato e offeso il personale sanitario, o diffuso informazioni false e fuorvianti proprio sui vaccini, convincendo magari persone che poi hanno subìto le conseguenze della loro scelta”.
“Sono convinto – ha detto ancora il vicegovernatore – sia venuto il tempo che il Parlamento regoli in modo puntuale le responsabilità di chi, nascondendosi dietro a una tastiera, interviene generando tensioni come quelle che purtroppo abbiamo visto esplodere durante la pandemia. Mi auguro che l’innovazione tecnologica possa essere utile alla crescita della società e non porti invece a un impoverimento tale da alimentare tra le persone una serie di conflitti di cui, ancor più in questo particolare momento, non abbiamo proprio bisogno. L’auspicio, ringraziando ancora gli inquirenti, è quello di non rivivere una stagione come quella passata e che proprio la ricerca scientifica – ha concluso – ci consenta di mitigare il più possibile l’evoluzione del virus”.