Cesare Battisti sconterà l’ergastolo. E’ questa la decisione della Corte d’Assise d’Appello di Milano che ha confermato la massima pena, respingendo le richieste della difesa dell’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo.
Fermato in Bolivia lo scorso gennaio, Battisti è accusato di quattro omicidi, fra i quali quello di Antonio Santoro, comandante della casa circondariale di Udine, ucciso il 6 giugno del 1978.
Il suo legale, Davide Steccanella, aveva chiesto di trasformare l’ergastolo in 30 anni di reclusione, in base all’accordo di estradizione fra Italia e Brasile. Secondo il legale, la procedura di espulsione dalla Bolivia è stata illegittima e, quindi, dovrebbe applicarsi quanto precedentemente concordata con il Governo del Presidente Jair Bolsonaro. I giudici milanesi, però, non hanno accolto questa ipotesi.
A quanto si apprende, comunque, la pena non è ostativa alla richiesta di benefici. Avendo già scontato come ‘presofferto’ sei anni e mezzo circa di carcere, l’ex terrorista dei Pac potrà richiedere permessi premio già fra tre anni e mezzo, dopo che avrà scontato complessivamente 10 anni di carcere.
Una decisione contro la quale la difesa di Battisti ha già annunciato ricorso in Cassazione.