Sono 18 le persone indagate per il crollo della copertura del Centro benessere Acquamarina di Trieste del 20 luglio. La Procura di Trieste ha aperto un fascicolo per 'disastro colposo' contro ignoti, come riporta oggi il quotidiano giuliano Il Piccolo.
Tra i 18 indagati che saranno ascoltati dalla Porocura di Trieste ci sono i gestori della struttura, i responsabili dei lavori, i manutentori, ma anche i progettisti del Polo natatorio.
Il 20 luglio, al momento del crollo, la piscina era chiusa al pubblico, e all'interno c'erano due operai della Zara metalmeccanica srl incaricati della sostituzione dei bulloni alla struttura in acciaio collegata al solaio in cemento armato, la stessa che poi è franata al suolo.
L'intervento di manutenzione si era reso necessario dopo una perizia statica avvenuta nel 2016. Poco prima del cedimento, gli addetti, sentendo degli strani rumori, erano riusciti a mettersi in salvo scappando dall'edificio, giusto in tempo primo del collasso. Nelle prossime settimane, su richiesta del magistrato, sarà svolta da alcuni esperti una perizia che proverà a valutare le cause di quello che pare essere un cedimento strutturale.
I periti dovranno infatti appurare se l’origine del crollo sia derivato da un difetto progettuale, da cause di costruzione o da un deterioramento dei materiali. Sarà inoltre accertato se le verifiche statiche e le manutenzioni sono state calendarizzate e attuate con regolarità da quando l’Acquamarina è stata inaugurata, vale a dire dall’agosto del 2000.
Crollo della piscina a Trieste: 18 indagati
I periti dovranno infatti appurare se l’origine del crollo sia derivato da un difetto progettuale, da cause di costruzione o da un deterioramento dei materiali
