E’ massimo riserbo sulla perizia consegnata in Procura a Udine sulle analisi e accertamenti effettuati nel laboratorio di biologia della Polizia scientifica di Torino sul cuscino e uno straccio trovati all’interno dell’auto di Francesco Mazzega, 37 anni, reo confesso dell’omicidio della fidanzata 21enne, Nadia Orlando, e depositata oggi in Procura
Il mattino del 1 agosto, quando Mazzega suonò il campanello nella sede della Polizia Stradale di Palmanova, il corpo senza vita di Nadia Orlando era seduto al posto del passeggero. Gli investigatori hanno subito posto sotto sequestro il veicolo e oggetti che vi erano all’interno. La giovane, infatti, secondo anche quanto raccontato dallo stesso Mazzega – ora ai domiciliari nell’abitazione dei genitori a Muzzana del Turgnano -, sarebbe stata uccisa nell’auto.
E proprio questo dovevano accertare le analisi effettuate, ovvero eventuali tracce biologiche appartenenti alla vittima e all’assassino.