Un ex calciatore di serie A è stato condannato a due anni e tre mesi di reclusione dal Tribunale di Udine per maltrattamenti, lesioni personali e danneggiamenti nei confronti dell’ex compagna. Il pm aveva chiesto un anno e cinque mesi, con il beneficio della condizionale.
I problemi della coppia erano cominciati alla fine del 2018. Secondo l’accusa, l’ex calciatore aveva colpito la compagna solo in un’occasione nel 2020, ma nei due anni precedenti l’aveva insultata e umiliata, anche alla presenza del loro figlio e di quelli dalla convivente, tutti minorenni.
Nei suoi accessi d’ira, l’ex atleta distruggeva gli oggetti di casa e la minacciava più volte di uccidersi, fino a quando la donna non ce l’ha più fatta e l’ha denunciato. L’uomo è stato arrestato lo scorso anno durante un diverbio con il fratello della donna.
Nel dibattimento, l’ex calciatore difeso dall’avvocato Alberto Tedeschi ha riconosciuto di essere in torto, ma ha sempre sostenuto di non aver voluto commettere atti di maltrattamento o di persecuzione. Ha dimostrato, infatti, di essere stato afflitto da una patologia di carattere depressivo di tipo bipolare. Il problema è stato superato grazie all’individuazione di una terapia farmacologica.