Elisabetta Molaro, di 40 anni, è stata uccisa a coltellate dal marito, nella notte, a Codroipo. L’uomo, Paolo Castellani, di 44 anni, è stato fermato alcune ore dopo dai carabinieri in una zona di campagna.
Nell’abitazione dove è avvenuto il femminicidio c’erano anche le due figlie della coppia, che stavano dormendo; secondo quanto si apprende, non avrebbero assistito al delitto e sono state affidate alla nonna materna, che vive lì vicino.
I Carabinieri sono intervenuti nell’abitazione della coppia, in via delle Acacie, poco dopo le 2, dopo una richiesta di aiuto fatta al 112. Nella casa hanno trovato il corpo senza vita della donna, uccisa da decine di fendenti da arma da taglio localizzati sul collo e sul torace. Nelle altre stanze da letto c’erano le bimbe, di 8 e 5 anni.
Pare che la coppia fosse in crisi e lui non accettasse una separazione che sembrava sempre più vicina.
Le ricerche del marito si sono subito concentrate nella zona di Villa Manin. Proprio lì il 44enne è stato individuato e fermato alcune ore più tardi. I militari dell’Arma lo hanno trovato mentre vagava a piedi, seminudo e con lievi lesioni alle mani.
L’arma del delitto, un coltello da cucina di 27 centimetri, è stata ritrovata nel letto dello Stella; recuperata con l’ausilio dei Vigili del fuoco, è stata posta sotto sequestro, così come l’abitazione dove è avvenuto il delitto. L’auto dell’uomo era stata posteggiata in via Molini, nei pressi dell’argine del fiume.
Sul posto è giunto il sostituto procuratore di Udine, Claudia Finocchiaro, che sta coordinando le indagini.
Gli immediati accertamenti condotti dai militari hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, arrestato in flagranza di reato. Il Pubblico Ministero, alla presenza dell’avvocato difensore, ha sottoposto a interrogatorio il 44enne, che ha confessato la propria responsabilità e ricostruito in maniera dettagliata i momenti precedenti e successivi all’omicidio.
Dopo le formalità di rito, Castellani è stato associato alla Casa Circondariale di Belluno, mentre nei prossimi giorni la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine avvierà l’iter per la richiesta di convalida del provvedimento restrittivo.
Comunità sconvolta
La notizia ha lasciato senza parole la comunità di Codroipo. Il Sindaco Fabio Marchetti esprime “vicinanza alle famiglie per una tragedia immane, che ha scosso l’intero Medio Friuli”.
“Un territorio – ha sottolineato Marchetti ai microfoni di Telefriuli – che ha una forte rete di servizi sociali e di prevenzione e dove, da anni, è attivo uno sportello contro la violenza. La coppia non era conosciuta e non c’era stato alcun segnale che potesse far presagire quanto accaduto”.
“La nostra prima preoccupazione, questa mattina, è stata per le due bambine. Per fortuna, c’è una rete familiare che si è già attivata, ma anche noi come Amministrazione siamo pronti a fare quanto possibile per sostenere le due bimbe”, conclude Marchetti.
“E’ una tragedia che ci lascia senza parole. Quest’ennesimo caso di femminicidio deve far riflettere tutti, servono interventi anche da parte della politica che deve prestare maggiore attenzione a una preoccupante escalation: alle parole devono seguire fatti concreti per arginare questa piaga”. Così Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale, commenta la notizia del brutale femminicidio.
“Serve maggiore attenzione su questo tema da parte di tutti – ha concluso il presidente – a cominciare dalle denunce, spesso sottovalutate, di quelle donne che all’interno delle proprie mura domestiche subiscono quotidianamente violenza. Troppe volte questi chiari Sos alla comunità non vengono percepiti come preoccupanti”.
“Inaccettabile questa violenza assassina, sconvolgente per come è stata consumata, con i bimbi solo per caso risparmiati da una scena agghiacciante. Un senso di ribellione dovrà sorgere e fermare la sequela di donne uccise proprio nell’ambito in cui dovrebbero essere più al sicuro, nella loro casa e in famiglia. Le donne, soprattutto in certe fasi delicate della vita, sono la parte più esposta a rischi e bisogna sappiano che non sono sole, che saranno ascoltate e protette. Il processo di maturazione culturale è troppo lento, e il prezzo che paghiamo è troppo alto”, afferma la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani.
L’ennesimo femminicidio, una tragedia che continua a ripetersi in modo drammatico. Le misure di contrasto devono moltiplicarsi, serve un piu’ incisivo impegno. Un dramma che ci lascia ancora una volta sgomenti. pic.twitter.com/i5iIuNKx7a
— Riccardo Riccardi (@Riccardi_FVG) June 15, 2022
“Orrore e profondo dolore suscita la nuova notizia di un femminicidio avvenuto nella nostra regione”. Si esprime così Furio Honsell sul tragico femminicidio di Codroipo. “Il numero dei femminicidi non accenna a diminuire. Tutti, e in particolare i servizi sociali e di protezione sociale, sono chiamati a intervenire per prevenire queste tremende tragedie che fanno troppe vittime. È chiaro che l’allentarsi delle reti sociali nelle nostre comunità è anche responsabile dell’incapacità di cogliere i segnali precoci”.
“Ma – conclude Honsell – è soprattutto sul piano ulturale ed educativo che c’è la radice del problema. La nostra è una società che ancora tollera, minimizza o addirittura giustifica, atteggiamenti di poco rispetto nei confronti delle donne, come è avvenuto purtroppo anche recentemente”.
“Gli ultimi dati parlano di una vittima ogni 72 ore e purtroppo in questa tragica conta entra anche il Friuli Venezia Giulia, che oggi piange l’ennesima succube della follia umana”. Con queste parole, i consiglieri regionali del Gruppo Progetto Fvg/Ar, Mauro Di Bert, Edy Morandini e Giuseppe Sibau, commentano il femminicidio che si è consumato a Codroipo.
“Diventa quanto mai necessaria – affermano i tre esponenti di Centrodestra – una forte accelerazione da parte delle istituzioni a favore di un processo di prevenzione che permetta di riconoscere le situazioni a rischio e di porre in atto tutti quegli strumenti giuridici che possono contrastare il fenomeno del femminicio, anche favorendo un cambiamento culturale che metta fine alla lunga scia rossa della violenza di genere”.
“Dolore e sgomento per l’agghiacciante episodio di femminicidio avvenuto in Friuli”. Così si sono espressi in una nota i consiglieri regionali del Gruppo di Fratelli d’Italia, Claudio Giacomelli, Alessandro Basso, Leonardo Barberio e Antonio Lippolis, in merito all’assassinio a Codroipo.
“Rimaniamo sbigottiti – prosegue la nota di FdI – davanti all’ennesimo caso di femminicidio perpetrato tra le mura domestiche, luogo dove ognuno dovrebbe sentirsi al sicuro. Purtroppo per molte donne nel nostro Paese ciò non avviene, anzi è proprio all’interno delle proprie abitazioni che si verificano, anche quotidianamente, violenze nei loro confronti. Simili episodi sono inconcepibili e intollerabili,è necessario che la condanna sia dura e unanime. L’efferatezza del crimine avvenuto la scorsa notte lascia senza parole, compiuto con le figlie, ora orfane, nei loro letti mentre la madre veniva uccisa nel sonno”.
“Le istituzioni – concludono i consiglieri di Centrodestra – hanno il dovere di mettere in atto tutte le misure necessarie a supporto e tutela delle donne che subiscono violenza e al tempo stesso di promuovere, a partire dalle nuove generazioni, una cultura del rispetto e di condanna della violenza. È importante inoltre che le denunce non siano lasciate inascoltate, così da scongiurare tragici epiloghi”.