Finito il centenario della Grande Guerra sembra svanito anche l’interesse che, per circa quattro anni, ha invaghito operatori turistici, assessorati e associazioni più disparate. Il settore che racchiude la Prima Guerra Mondiale, all’interno del più grande contenitore turistico regionale, è comunque una parte ridotta. E affronta problematiche non da poco. “Si sta lavorando per il coordinamento delle varie realtà che lavorano nel settore – spiega il presidente della Pro Loco Fogliano Redipuglia, Carlo Forte -. Bisogna unire i vari ambiti territoriali. La nostra è una piccola realtà che fa quello che può, soprattutto con i volontari e i bandi”. Di piccole realtà come la Pro Loco, che, comunque, oltre a fungere da ufficio Iat coordina gli Esperti Grande Guerra per le escursioni, le numerose iniziative e mantiene decoroso il cimitero austroungarico di Fogliano, ce ne sono numerose. Spesso in difficolta. Anche se non manca chi si ‘improvvisa’ nel settore.. “Anche se rimane un turismo di nicchia – prosegue Forte – è necessario indirizzare l’afflusso di visitatori a livello regionale”.
Scelta improvvida
Non sempre, però, le decisioni politico-economiche seguono le esigenze territoriali. La stazione di Redipuglia venne chiusa nel 2013 a un anno dall’inizio delle celebrazioni, bloccando definitivamente un eventuale flusso turistico proprio verso il monumento più grande d’Europa. Qualche giorno fa, invece, la proposta in Regione di riaprire la struttura proprio per questo scopo da parte del consigliere Antonio Calligaris, già sindaco di Fogliano. Commentando la proposta in modo positivo, Forte rimarca anche le possibilità didattiche: “I numeri, nonostante la flessione per il post-centenario, rimangono buoni, ma un’eventuale riapertura consentirebbe a più scuole della regione di visitare i luoghi della Grande Guerra”.
Di fatto, dal 2018 (anno della conclusione del centenario) al 2019 le persone che hanno visitato, in modo organizzato, i siti della Prima Guerra Mondiale a Redipuglia sono state ben 1.500 in meno. A fronte delle 77.587 visite registrate nel 2018, lo scorso anno ce ne sono state 76.042. Tra queste continuano ad aumentare con andamento costante gli stranieri, passati dai 16.128 del 2018 ai 17.746 del 2019. Gli italiani, invece, diminuiscono, passando da 61.459 a 58.296. La stessa flessione è stata registrata, anche causa dei lavori, al Sacrario Militare di Redipuglia e alla Zona monumentale con circa 60mila presenze. A confermare la flessione il direttore del Sacrario, il tenente colonnello Norbert Zorzitto.