Secondo quanto riferito da alcune fonti interne alla sicurezza operanti in Egitto, il giovane friulano di Fiumicello, Giulio Regeni, non si troverebbe in una prigione del Cairo. Troverebbe quindi conferma quanto ventilato fino ad ora dalle scarne informazioni che sono emerse sul caso. Farnesina, Ambasciata italiana al Cairo e famigliari continuano a mantenere stretto riserbo sulla vicenda, in attesa di qualche notizia che possa rivelarsi decisiva per ritrovare il giovane dottorando.
Regeni non è detenuto, e i servizi e gli organi dell’Interno sono alla ricerca dello studente italiano di concerto con tutti i servizi dello Stato e le autorità competenti, come già confermato domenica 31 gennaio, non appena si è diffusa ufficialmente la notizia della sua scomparsa.
In Egitto, però, la situazione è calda e per motivi di ordine pubblico, soltanto poche settimane fa, anche inseguito ad alcuni attentati, il ministero dell’Interno aveva rivelato che di 191 casi di sparizioni di cui aveva chiesto conto il Consiglio nazionale per i diritti umani (Nchr), 99 erano dovute a custodie cautelari.
Giulio, però, non è uno di questi casi. Si fa così sempre più fitto il mistero della sua sparizione, che appare incomprensibile.