L’amore per la vita (“da vivere in ogni suo attimo”, come spesso sottolineava), l’indole pacifica e generosa, l’impegno sociale e il forte legame con la sua terra d’origine, il Friuli. Sono alcuni dei tratti salienti della personalità di Silvio Stolfo, che si è spento lo scorso 16 luglio a Torino all’età di 85 anni.
Nato a Cjarlins/Carlino, nella Bassa Friulana, ha trascorso la maggior parte della sua esistenza nell’area metropolitana torinese, dove ha lavorato come muratore e poi, dal 1964 sino alla pensione, come operaio alla Fiat.
Coerentemente con i suoi principi e la sua attitudine, ha condotto una vita all’insegna della sobrietà, del lavoro, che considerava, tra l’altro, una forma di espressione personale e un ambito di condivisione e di emancipazione collettiva, e dell’attivismo nel volontariato e nell’associazionismo, in ambito sociale, culturale e ambientale.
Negli ultimi anni, con il sopraggiungere della vecchiaia e con l’emergere di diversi problemi di salute, ha progressivamente ridotto queste attività.
Lo ricordano con affetto la moglie Graziella, il figlio Marco, la nuora Sabrina, la nipote Sara e tutti i parenti e gli amici.
Il suo funerale è stato celebrato venerdì 19 a Torino, ma le sue ceneri verranno conservate nel cimitero di Carlino, dove giungeranno giovedì 25 alle 10 per la tumulazione e per ricevere l’ultimo saluto della sua “int”.