Una vera bomba quella scoppiata ieri nel settore vinicolo, uno di quelli strategici per l’economia friulana. I carabinieri del Nas, su ordine della Procura di Udine, hanno svolto perquisizioni presso il laboratorio di un enologo di Udine e 17 aziende vinicole, in gran parte della regione, alla ricerca di un esaltatore degli aromi non previsto dai disciplinari delle Doc. L’operazione giunge nel giorno di inaugurazione di Friuli Doc, principale vetrina dell’enogastronomia locale, e nell’anno in cui proprio il Friuli ha ospitato, a maggio scorso, il Concorso mondiale del Sauvignon, uscito per la prima volta nella sua storia dai nativi confini francesi. Non solo, negli ultimi anni le cantine friulane si sono fatte conoscere nel mondo, vincendo numerosi premi, proprio grazie a questo vitigno.
L’indagine ha preso il via dopo la segnalazione partita da alcuni produttori dello stesso Sauvignon che seguivano fedelmente il disciplinare di produzione, ma si erano accorti che alcuni concorrenti esaltavano gli aromi del vino in maniera irregolare. Nei giorni scorsi era già stata effettuata una perquisizione nei confronti di un cittadino udinese, esperto di chimica, che avrebbe inventato questo esaltatore e avrebbe tenuto i contatti con le aziende agricole perquisite .
Le perquisizioni sono state effettuate in maniera mirata nei confronti dei produttori che, secondo gli elementi d’indagine in mano alla Procura, avrebbero poi utilizzato l’esaltatore per produrre il Sauvignon e un altro bianco dei Colli friulani, nonostante il disciplinare preveda l’impiego solo di uva e mosto. Le perquisizioni, eseguite dai Carabinieri del Nas di Udine in Friuli e fuori regione su delega del pm titolare dell’ indagine Marco Panzeri, mirano a prelevare dei campioni di vino che dovranno essere in seguito analizzati e a ricercare ulteriori elemento probatori di contatti tra le aziende e l’ideatore delle sostanze.
”I consumatori possono essere tranquilli nel consumare un prodotto di assoluta eccellenza che tale deve restare”. Il messaggio rassicurante per i consumatori del Sauvignon arriva direttamente dal Procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo, che precisa come i controlli siano eseguiti proprio nell’interesse dei consumatori e delle tantissime imprese sane che operano nel settore. La perquisizione cade proprio in coincidenza con la giornata di apertura di Friuli Doc, vetrina delle eccellenze enogastronomiche friulane. ”Avremmo preferito aspettare la fine della manifestazione, come era accaduto nel caso dell’indagine sul prosciutto di San Daniele – spiega De Nicolo prevenendo eventuali polemiche – ma c’era il rischio concretissimo di una fuga di notizie. Se fosse trapelato qualcosa avremmo vanificato la perquisizione. Per questo abbiamo dovuto agire oggi”.
I Carabinieri del Nas hanno fatto visita a una quindicina di aziende produttrici friulane e anche in due realtà fuori regione. ”Si tratta di un numero non modestissimo, ma il numero di imprese agricole che aderiscono ai disciplinari dei Colli orientali è di gran lunga più ampio” conclude il procuratore.
L’indagine è fatta a tutela proprio per le imprese che hanno lavorato onestamente e che devono trovarsi premiate dal mercato”. In ogni caso i consumatori possono stare tranquilli anche perché l’esaltatore che sarebbe stato impropriamente utilizzato ”non è dannoso. Rende l’aroma ancora più piacevole, ma è un aroma ottenuto con un sistema illegale”.