E’ stata disposta la sospensione per 30 giorni del bar “Al Foro” di Trieste che, nei giorni scorsi, aveva continuato ad accogliere clienti, in protesta contro le disposizioni del Dpcm per la ‘zona arancione’ e nonostante le numerose sanzioni ricevute, due delle quali nell’arco della stessa serata.
“Le proteste sono legittime, dove svolte nel rispetto delle norme e delle Forze di polizia. La posta in gioco è troppo alta: la tutela della salute pubblica”. Così, il Prefetto di Trieste, Valerio Valenti, commenta l’ordinanza con la quale ha disposto la chiusura per trenta giorni dell’esercizio commerciale di via Foro Ulpiano.
Il provvedimento segue alle contestate ripetute violazioni delle regole anti-Covid. La dichiarata volontà del titolare di perseverare nella condotta illegittima, nonostante gli inviti rivolti dalle Forze di Polizia, e le numerose violazioni formalmente contestate hanno costituito la base valutativa per l’emissione del provvedimento di sospensione.
“Il titolare dell’esercizio commerciale, perseverando nell’azione di protesta con modalità non consentite dalle vigenti disposizioni – scrive il Prefetto Valenti nel provvedimento – lede gli interessi primari che dette disposizioni vogliono tutelare”.
“Si possono comprendere la grave situazione attraversata da tanti esercizi commerciali e le preoccupazioni e i problemi che i titolari degli stessi devono affrontare, e questi ultimi troveranno sempre nella mia persona un interlocutore attento e operativo”, ha aggiunto il Prefetto Valenti, “ma quello che è accaduto e che, secondo le manifestate intenzioni, si vuole continuare a fare, non può essere consentito anche perché si fornisce terreno fertile per estemporanei atteggiamenti di altri soggetti che debordano in azioni prive di qualsiasi possibilità di giustificazione mettendo a rischio l’ordine e la sicurezza pubblica”.
“Sulla scorta di precise direttive ministeriali – ha poi continuato il Prefetto Valenti – è attivo un costante monitoraggio del territorio sulla corretta osservanza delle misure anti Covid-19, in un momento particolarmente delicato dell’evoluzione dell’epidemia, dove il comportamento di ciascuno diventa essenziale nell’azione di contrasto all’agente patogeno”.
“Mi auguro – ha concluso il Prefetto – che il titolare voglia cessare da questo atteggiamento anche per evitare ulteriori e più gravi fasi dell’azione sanzionatoria”.