Lutto nel mondo dell’alpinismo per la scomparsa di Marcello Bulfoni, 80 anni, di Zampis di Pagnacco. Era uno dei ‘maestri’ delle cime della nostra regione, ma non solo. La prima salita in cordata lo aveva visto impegnato da giovanissimo sulla Medace, campanile satellite della Creta Grauzaria. Poi la sfida, pochi anni dopo, su una parete mai percorsa da altri, via Bulfoni-D’Eredità. Seguono una cinquantina di altre prime ascensioni sulle vette del gruppo Sernio-Grauzaria. Il suo alpinismo esplorativo, pluripremiato, ha spaziato anche su altri gruppi prima di allora trascurati come il Rinaldo e le Crode dei Longerin che coronano la Val Visdende.
La curiosità per le montagne del mondo lo ha spinto anche oltre oceano organizzando, da solo o in spedizione, l’ascensione a 18 cime inviolate nella Cordigliera Andina di cui una oltre i 6.000 metri. Ha saputo coniugare la forte passione per le scalate col lavoro di guida alpina.
Ha voluto consolidare il futuro delle giovani guide che si affacciavano alla professione negli anni ’80, con l’ottenimento della legge regionale di settore del 1984. Prezioso il suo apporto tecnico e umano, infine, al Soccorso alpino prestato per molti anni a fianco dei volontari del Cnsas di Moggio e Pontebba.