I campi coltivati a mais Ogm a Colloredo di Monte Albano dovranno essere distrutti entro martedì prossimo. A ordinare la soppressione delle piante nate con seme transgenico è stato il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che ieri ha notificato un nuovo provvedimento – l’ennesimo – a Giorgio Fidenato, l’agricoltore friulano noto per le sue battaglie a favore dell’introduzione in Italia del ‘MON 810’, il discusso chicco di granoturco nato in laboratorio, resistente ai parassiti e da anni protagonista assoluto delle immense colture americane.
Nel Belpaese – lo ricordiamo – non si possono coltivare campi con mais geneticamente modificato, ma si possono importare e utilizzare le semenze senza piantarle su fondi aperti.
Come un déjà vu, al coltivatore residente ad Arba è stato dunque imposto di trinciare i terreni seminati illecitamente, ripristinando lo stato dei luoghi a proprie spese. Il tutto, inoltre, dovrà avvenire sotto la sorveglianza del personale incaricato dalla Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche della Regione.
Scene già viste e vissute nel 2014 e nel 2018, e che anche questa volta vedranno Fidenato impugnare il provvedimento al Tribunale amministrativo regionale. Non è escluso, tra l’altro, che lo stesso agricoltore faccia ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
“La questione deve essere portata davanti alla Corte di Giustizia europea”, ci spiega il coltivatore. “Il mais Ogm è stato autorizzato a livello europeo ed è sicuro – ribadisce Fidenato -. Fino alla pronuncia delle Corte europea, non mi fermerò e continuerò a seminare”.