Avrebbe fornito alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia migliaia di mascherine chirurgiche e FFP2 non conformi agli standard tecnici e con marchio CE illegale, tutte prodotte in Cina. Con queste accuse il gup di Udine Carlotta Silva ha rinviato a giudizio un 45enne libanese, legale rappresentante di una ditta di import-export con sede a Trieste. A sostenere l’accusa è il pm Elisa Calligaris, mentre la Regione si è costituita parte civile quale ente danneggiato.
Stando alle indagini, nel marzo del 2020 l’importatore concluse un contratto con la Protezione Civile per la fornitura di un milione di mascherine chirurgiche e 100 mila dispositivi FFP2 del valore di 640mila euro. Il mese successivo ne fornì rispettivamente 44mila e 17.600, ma dai controlli risultò che il materiale, posto sotto sequestro a fine maggio mentre si trovava nella sede della Protezione Civile di Palmanova, non rispondeva ai requisiti tecnici e che mancavano le dichiarazioni di conformità.
“In realtà – spiega il difensore, l’avvocato Giulio Di Bacco di Trieste – dalle verifiche di laboratorio è risultato che il materiale rispondeva agli standard tecnici e che era di buona qualità. Inoltre, su molte confezioni era presente il marchio CE”, conclude.
La prima udienza si terrà a maggio 2022.