Dall’arresto dei latitanti ai racconti dei fermati. La maxi operazione della Procura di Trieste dello scorso giugno sta proseguendo e, dopo il sequestro record di 4,3 tonnellate di cocaina, ora di stringe il cerchio sui fuggitivi tra i 38 soggetti coinvolti.
Il Procuratore Antonio De Nicolo conferma:”Confidiamo ci vengano presto consegnati alcuni soggetti che, nella prima fase, si erano resi latitanti. Tra loro anche alcuni personaggi di spicco. Stiamo lavorando per rintracciarli all’estero e speriamo di farceli consegnare in Italia”.
L’esito delle indagini era stato presentato il 7 giugno. Gli uomini della Finanza si erano infiltrati nell’organizzazione italo-colombiana e avevano convito i vertici di poter usare il porto di Trieste come scalo sicuro per l’importazione della cocaina che, se arrivata illegalmente in Italia, avrebbe fruttato 240 milioni di euro a fronte di un investimenti di 96 milioni.
“In questi due mesi – spiega De Nicolo – abbiamo raccolto importanti confessioni da alcuni dei soggetti già raggiunti dalle misure cautelari”. Le indagini proseguono per arrivare a individuare il maggior numero possibile di persone coinvolte nel giro di narcotraffico.
Il primo sequestro era datato 29 maggio ed è avvenuto ad Aiello del Friuli con l’arresto tre persone, due italiani e un colombiano, ma per evitare fughe di notizie la Procura per un anno ha diramato vere e proprie fake news. I 38 arresti erano stati fatti tra Italia, Slovenia, Croazia, Bulgaria, Colombia e Olanda. Oltre alla coca sono stati sequestrati anche 1,8 milioni di euro in contanti, diversi mezzi tra cui un tir e un suv dal valore di oltre 100 mila euro.