Ha patteggiato uno dei due imputati per la morte sul lavoro di Donato Maggi, l’operaio rimasto folgorato il 7 agosto 2018 nel cementificio di Fanna. Dionisio Trevisan, 70 anni di Precenicco, dirigente e responsabile del cantiere della Friul Montaggi di Povoletto, ha patteggiato un anno, nove mesi e 10 giorni con la sospensione condizionale della pena. L’udienza si è tenuta oggi al Tribunale di Pordenone davanti al giudice monocratico.
Maggi, originario di Carosino in provincia di Taranto, dopo essersi sposato, si era stabilito da cinque mesi a Ragogna e stava svolgendo il proprio lavoro di operaio per la manutenzione impiantistica alla Friul Montaggi. Durante il suo primo giorno di lavoro, al cementificio di Fanna, era rimasto folgorato mentre stava lavorando su un trasformatore, pur avendo poca esperienza nella manutenzione ed essendo privo di alcun attestato di formazione specifica in materia di sicurezza sul lavoro. Inoltre, la convenzione tra la Buzzi, proprietaria del cementificio, e la Friul Montaggi prevedeva lavori di natura unicamente meccanica e non elettrica.
Durante l’udienza, i familiari di Maggi, assistiti dallo Studio 3A e dall’avvocato Marco Frigo del Foro di Padova, hanno ritirato la costituzione di parte civile poiché in parte risarciti dall’impresa. Per ottenere il risarcimento completo dovranno avviare un’azione civile contro la Friul Montaggi, la quale poi potrà chiamare in causa la compagnia assicurativa Generali che si è rifiutata di manlevare i propri assicurati e di liquidare qualsiasi somma.
Affronteranno, invece, il processo la Friul Montaggi e il suo legale rappresentante al tempo, il 51enne Aldo Bertoia di Latisana. “Sia l’impresa, sia Bertoia – spiega l’avvocato difensore Carlotta Campeis – ritengono di poter fornire elementi positivi in merito all’organizzazione della società e alle procedure di sicurezza”.
La prossima udienza è fissata per il 28 gennaio 2021, quando saranno sentiti i testi del pm Federico Facchin, titolare del fascicolo penale per i reati di omicidio colposo con l’aggravante di essere stato commesso in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.