Otto coltellate per una parola di troppo. Un diverbio tra colleghi finito nel sangue e che ha messo a serio rischio la vita di un bracciante agricolo albanese di 47 anni, colpito più volte da un connazionale di 28 anni.
Il fatto è accaduto attorno alle 8 di lunedì mattina, in un campo di barbatelle a Morsano al Tagliamento. Il ferito, in una pozza di sangue, è stato soccorso dal titolare dell’azienda agricola di San Giorgio della Richinvelda per la quale lavorava, Filippo d’Andrea, allarmato dalla urla delle moglie del ferito, anche lei impiegata nella ditta, che ha parzialmente assistito alla scena.
E’ stato il titolare che ha caricato il dipendente sul furgone e lo ha portato in ospedale a San Vito in una corsa contro il tempo. Il 47enne è stato operato d’urgenza. L’intervento ha avuto esito positivo, ma la prognosi resta riservata; non potrà dirsi fuori pericolo almeno per le prossime 24 ore.
L’aggressore, dopo le coltellate, la prima alle spalle, altre due all’addome molto profonde, una all’inguine e altre più lievi alla testa, è fuggito, ma è stato rintracciato poco distante ai Carabinieri, intervenuti dopo l’allarme, portato al comando e interrogato. E’ in stato di fermo per l’ipotesi di tentato omicidio, in carcere a Udine.
Sul luogo dell’accoltellamento hanno operato gli uomini dell’Arma del Comando di Pordenone e i colleghi di San Vito e del Nucleo operativo, che hanno prelevato alcuni campioni, effettuato i rilievi e stanno ricostruendo la dinamica, anche attraverso le testimonianze raccolte.
Da quanto riferito dal titolare dei due, non c’erano stati screzi tra loro in passato. Un gesto, dovuto a una lite e sfociato in un eccesso d’ira del 28enne, che avrebbe potuto sfociare in tragedia. Proseguono le indagini.