Tornano in piazza le manifestazioni no Green Pass. Come una settimana fa, centinaia di persone si sono date appuntamento per contestare l’introduzione del certificato verde e, più in generale, la vaccinazione anti-Covid da Udine a Trieste, passando per Cividale, Pordenone, Ronchi dei Legionari e Gorizia.
In piazza Libertà, a Udine (nelle immagini), come in piazza della Borsa, a Trieste, la sensazione è stata quella di un numero di adesioni un po’ inferiore rispetto alla settimana scorsa, ma pur sempre ampio.
Nel capoluogo friulano, questa volta c’erano megafono, microfono, casse e volantini, oltre che candele, lumini e fiori da posare davanti all’altare allestito al centro del plateatico in memoria del professor De Donno, il padre della terapia anti-Covid con il plasma iperimmune, cui la piazza ha dedicato due minuti di silenzio, l’inno nazionale e qualche preghiera.
Sempre sorvegliati dalle forze dell’ordine, verso le 18, un giovane ha preso la parola per leggere un celebre passo di Primo Levi, fra cori inneggianti il concetto la libertà e discorsi che associavano l’obbligo del certificato alla dittatura. Non sono mancati gli attacchi ai giornalisti, al dottor Burioni, all’infettivologo Bassetti e al premier Draghi. Dopo circa un’ora, i manifestati hanno poi iniziato a percorrere le vie del centro, formando un corteo con cori, bandiere, cartelli e slogan.
Anche nelle altre piazze della regione non sono mancati i gesti simbolici, come a Trieste, dove in molti hanno bruciato fogli di carta che rappresentavano il contestatissimo Green Pass.