Ancora manifestazioni davanti al Cpr di Gradisca d’Isonzo: oggi giornata intensa per manifestanti e forze dell’ordine. Due le organizzazioni che si sono alternate di fronte all’ex caserma Polonio, ovvero l’assemblea No Cpr e No Frontiere FVG e la Rete Dasi.
Nonostante il grande tamtam, avvenuto anche tramite i social, solo una settantina di persone si è presentata al corteo organizzato nella tarda mattinata. Tanti gli slogan ripetuti, anche contro le forze dell’ordine, accusate di violenza all’interno della struttura: più volte, infatti, la morte del georgiano Vakhtang Enukidze è stata paragonata al ‘Caso Cucchi’.
Dopo il corteo, in ogni caso avvenuto senza alcuno scontro e accompagnato da agenti in assetto antisommossa, il programma è proseguito come da copione, ovvero con il pranzo sociale e il concerto.
Fuori e dentro il Cpr rimane comunque un clima molto teso e c’è chi, tra gli operatori del vicino Cara, si domanda anche quale sarà futuro della struttura.
“I Cpr sono i luoghi più razzisti che esistono sul territorio italiano. Quello di Gradisca, come tutti gli altri, deve chiudere” fa sapere l’assemblea dal proprio blog. “I reclusi hanno rischiato e in alcuni casi ottenuto il rimpatrio pur di non far trapelare le loro voci sulla morte di Vakhtang”.