Livio Duca è stato condannato a 14 anni di carcere. Ci sono volute appena due ore alla Corte d’Assise di Udine per riconoscere il 67enne colpevole di aver ucciso la moglie Marinella Maurel, di 66 anni, il 22 settembre 2020 nella loro casa ad Aquileia con una singola coltellata. La Corte, presieduta dal giudice Paolo Alessio Vernì, ha riconosciuto all’uomo l’attenuante del vizio parziale di mente.
La sentenza ha accolto le richieste del pm Maria Caterina Pace. L’accusa ha sostenuto che Duca, oggi non presente in aula, avesse agito d’impeto e che, pur affetto da un disturbo delirante persecutorio maturato durante il lockdown, fosse in grado di ritenere probabile la morte della donna a seguito del proprio comportamento. Infatti, Duca, che confessò l’uxoricidio subito dopo aver ferito mortalmente la moglie, non usò il primo oggetto a portata di mano, ma un coltello custodito in un armadio.
Sul vizio di mente ha insistito il difensore, l’avvocato Irene Lenarduzzi, per il quale il 67enne agì senza volontà di uccidere e spinto dal disturbo psichico. Il gesto, per il legale, fu un tentativo di estrema difesa di una persona delirante e paranoica, convinta che la famiglia lo volesse confinare nel Centro di salute mentale, escludendo che si sia trattato di un femminicidio.
Per questo aveva chiesto l’assoluzione o almeno la derubricazione dell’accusa a omicidio preterintenzionale. Il ricorso in appello sarà valutato dopo la lettura delle motivazioni.