Francesco Mazzega, omicida reo-confesso di Nadia Orlando, sarà processato a Trieste. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, che ha rigettato l’istanza di ‘legitima suspicione‘ presentata dai difensori del 38enne di Muzzana, che puntavano a trasferire fuori regione l’Appello, invocando un ‘clima ostile’ nei confronti dell’imputato.
La decisione è stata presa oggi, dopo l’udienza discussa ieri dalla Suprema Corte. Il processo di appello sarà, dunque, celebrato in Corte d’Assise d’Appello a Trieste che ora dovrà fissare la data d’udienza.
Mazzega, in primo grado, era stato condannato a 30 anni per l’omicidio dell’ex fidanzata, la 21enne di Vidulis di Dignano, uccisa nella notte del 31 luglio 2017. La sentenza aveva accolto la richiesta del massimo della pena con il rito abbreviato, riconoscendo l’aggravante del delitto per futili motivi, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Fino a sentenza definitiva, Mazzega continuerà a restare ai domiciliari, a casa dei genitori.
I legali del 38enne hanno ‘preso atto’ della decisione della Cassazione, sottolineando che la verifica sulla ‘legitima suspicione’ era doverosa in un caso così delicato. Opinione opposta per gli avvocati della famiglia Orlando che, dal 31 luglio 2017, chiede giustizia per la morte della 21enne. La richiesta di spostare fuori regione il processo era apparsa come un modo per allungare i tempi del processo. La prima udienza d’Appello, infatti, era originariamente fissata per il 12 aprile.