Questa mattina, la Procura di Udine ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini per l’omicidio di Nadia Orlando, la 21enne di Vidulis di Dignano uccisa nella serata del 31 luglio 2017 dal fidanzato, Francesco Mazzega, che la mattina del 1 agosto aveva confessato l’assassinio.
Il 37enne, che sta scontando gli arresti domiciliari a casa dei genitori, a Muzzana del Turgnano, è accusato di omicidio aggravato dai futili motivi. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dal pm Letizia Puppa, hanno accertato che Nadia è morta per asfissia da soffocamento. Il fidanzato l’ha quindi uccisa premendole sul volto un panno o un cuscino, ritrovati nella Toyota Yaris a bordo della quale aveva viaggiato tutta la notte con il cadavere della ragazza al suo fianco, prima di consegnarsi alla Polstrada di Palmanova.
Per l’accusa, Mazzega avrebbe ammazzato la fidanzata non per amore, ma per punirla per aver interrotto la loro relazione.
“Speriamo in un processo celere, che possa infliggere una pena giusta e certa all’assassino”. Questo il commento dell’avvocato della famiglia Orlando, Fabio Gasparini. Per il legale, la Procura di Udine ha ben delineato il perimetro entro il quale si è consumato l’atroce omicidio. “I genitori e i parenti di Nadia – ha fatto sapere Gasparini – sono ancora chiusi nel loro dolore e non riescono a capacitarsi della scelta di concedere a Mazzega i domiciliari. Una sua condanna, quindi, potrebbe restituire un po’ di fiducia nella Giustizia”.