La Corte d’Assise d’Appello di Trieste ha emesso il suo verdetto: Paolo Calligaris è stato assolto dall’accusa di aver ucciso Tatiana Tulissi per non aver commesso il fatto.
La sentenza, arrivata intorno alle 21, dopo diverse ore di camera di consiglio, ribalta quanto deciso nel primo grado del processo dal Tribunale di Udine, che aveva condannato, con rito abbreviato, l’imprenditore a 16 anni di carcere per omicidio volontario.
Calligaris, 51 anni, era l’unico imputato del delitto dell’allora compagna Tatiana Tulissi. La 37enne fu uccisa con tre colpi di pistola l’11 novembre del 2008, all’ingresso della villa di famiglia, a Manzano, dove i due vivevano.
La camera di consiglio si era ritirata in tarda mattinata, dopo le repliche del sostituto procuratore Marco Panzeri, che aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, del legale di parte civile e dei difensori.
L’avvocato di Calligaris, Rino Battocletti, durante l’arringa in occasione della precedente udienza, aveva chiesto l’assoluzione con formula piena per il suo assistito, che si è sempre dichiarato innocente.
“L’ipotesi che sia stato Paolo Calligaris a uccidere Tatiana Tulissi – aveva spiegato il difensore – è incompatibile con quanto ricostruito nella sentenza, dal punto di vista della verosimiglianza e, soprattutto, da quello cronologico”.
Secondo il legale sarebbero del tutto compatibili e plausibili le tre piste alternative, ovvero una rapina finita male, un omicidio su commissione e la possibilità che Tatiana fosse stata uccisa prima che Calligaris tornasse a casa.
In Aula era presente anche Calligaris, che l’11 novembre dello scorso anno, proprio il giorno del 12esimo anniversario della morte dell’ex compagna, era stato travolto dal tronco di un albero, mentre stava tagliando legna in una zona di bosco impervia, restando gravemente ferito; erano seguiti diversi mesi di ricovero in ospedale.