Nel porto di Monfalcone è stata detenuta una nave battente bandiera della Moldavia, per le gravi irregolarità alle principali convenzioni internazionali che regolano il trasporto marittimo, che hanno portato gli ispettori Port State Control a emettere il provvedimento di fermo amministrativo. Si tratta di una nave da carico lunga 100 metri, ormeggiata nel porto commerciale, di circa 4.500 tonnellate di stazza lorda.
Doveva trattarsi di un controllo di routine limitato agli aspetti ambientali e di sicurezza ma, una volta saliti a bordo, gli ispettori hanno notato alcune anomalie che li hanno spinti a sottoporre la nave a un’ispezione più approfondita. In particolare, il team ispettivo ha rilevato 23 irregolarità, 11 delle quali particolarmente gravi. Si va dalla sicurezza della navigazione all’antinquinamento, passando per le condizioni di vita e di lavoro a bordo.
Particolarmente significative le irregolarità relative ai sistemi di emergenza della nave, alle dotazioni di salvataggio e antincendio, agli aspetti di security, nonché alla preparazione e alla certificazione dei marittimi, alcuni dei quali si trovavano a bordo da più di un anno. Il fatto di non poter usufruire di un periodo di ferie, essendo costretti a stare lontano da casa, per un così lungo tempo, è una palese irregolarità alle convenzioni internazionali sul lavoro marittimo che è stata prontamente segnalata all’International Labour Organization, agenzia dell’Onu che vigila sulla tematica.
Visto il quadro informativo riguardante l’unità, piuttosto critico, è stata organizzata un’ispezione più dettagliata, che ha impegnato il nucleo PSC complessivamente per 10 ore. La nave detenuta sta terminando le operazioni commerciali di sbarco di urea, sotto forma di rinfusa pulvirolenta, ma sarà autorizzata a lasciare il porto di Monfalcone solo dopo aver sanato tutte le irregolarità.
Con questa, dunque, salgono a tre le navi fermate dall’inizio dell’anno nel Compartimento Marittimo di Monfalcone perché considerate pericolose per la sicurezza della navigazione.
L’attività di controllo è effettuata sulla base delle convenzioni, degli accordi internazionali e delle direttive comunitarie sulla salvaguardia della vita umana in mare e della tutela ambientale, volta ad assicurare che i traffici marittimi siano effettuati nel rispetto degli standard internazionali.