Le autorità egiziane non informarono subito, la mattina del 3 febbraio, l’allora ambasciatore al Cairo Maurizio Massari del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni. Lo ha detto il diplomatico in un’audizione davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte del ricercatore rivelando che fu “una sua fonte non istituzionale” dell’American University del Cairo a informarlo.
L’ex ambasciatore ha riferito che fu solo la sera del 3 febbraio, durante un ricevimento in onore del ministro Federica Guidi, in quei giorni in visita al Cairo, che fu informato dell’accaduto. “Suggerii quindi al ministro, prima di recarsi al ricevimento, di chiedere immediatamente conferma ufficiale della morte di Regeni alle autorità egiziane e spiegazioni delle circostanze del suo decesso”, ha detto ancora Massari. “Non avendo avuto riscontro, suggerii al ministro Guidi di annullare il ricevimento e interrompere la visita” ha aggiunto il diplomatico.
“Io personalmente e tutta l’ambasciata al Cairo non abbiamo lesinato alcuno sforzo per la ricerca della verità” ha sottolineato l’ex ambasciatore, che ha anche ricordato di essersi recato in obitorio. “La scena del corpo di Giulio ha lasciato una traccia indelebile nella mia memoria”, ha detto.
“Vorrei ribadire la mia vicinanza ai genitori di Giulio che hanno dimostrato in questa tragica vicenda un coraggio e una forza d’animo eccezionali. L’Unione europea – ha concluso il diplomatico – mantenga alta l’attenzione sul tema”.