E’ scattato il divieto di avvicinamento per un uomo di cittadinanza irachena che si era invaghito di una collega, rendendo la sua vita un incubo. A fine ottobre la donna, terrorizzata dalla situazione, aveva sporto denuncia alla Polizia di Stato di Udine, dal momento che l’atteggiamento dell’uomo era diventato sempre più morboso e persino violento.
Nel tempo, nonostante la donna gli avesse chiaramente detto di non essere in alcun modo interessata a lui, non contraccambiando i suoi sentimenti, l’attrazione ossessiva nei suoi confronti si era intensificata con continui messaggi su Whatsapp, Facebook e Instagram, con l’invio di video e foto con chiaro riferimento alla sua persona. L’uomo, poi, chiedeva cambi turno per poter lavorare nei suoi stessi orari, manifestando gelosie nei confronti dei colleghi.
Dopo averlo affrontato sul luogo di lavoro, esausta a causa di questi comportamenti, la donna aveva scoperto che il suo interesse era dettato dalla somiglianza con l’ex compagna. A ottobre l’escalation della situazione, che l’hanno spinta alla denuncia. In un’occasione, l’uomo l’ha rinchiusa in uno sgabuzzino, afferrandola per le braccia; solo le sue urla d’aiuto gli hanno fatto mollare la presa, consentendole di scappare e raggiungere i colleghi. In un altro momento di pausa dal lavoro, uno di loro si è posto a sua difesa mentre l’uomo tentava nuovamente di afferrarla, facendo scattare una colluttazione.
In un’altra circostanza, la donna è stata scortata a fine turno fino alla sua auto da uno dei colleghi e, giunta al parcheggio, d’un tratto si è trovata di fronte il suo persecutore che, affiancandosi al veicolo, dal finestrino l’ha minacciata, facendo riferimento al possesso di un coltello, accusandola di farlo soffrire e di avergli fatto perdere il lavoro.
La donna, terrorizzata, è stata costretta a cambiare abitudini di vita e di lavoro, chiedendo al suo datore di saltare i turni notturni. In preda a un attacco di panico si era recata anche al pronto soccorso dopo aver visto una diretta Facebook, postata dall’uomo, che riprendeva il suo luogo di lavoro in concomitanza con l’inizio del suo turno.
Dopo la denuncia, gli agenti della Questura, coordinati dalla Procura della Repubblica di Udine, hanno accertato la grave situazione di stalking, facendo così scattare la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da lei abitualmente frequentati, emessa dal Gip del Tribunale di Udine.