Partenza dei lavori in autunno e consegna della nuova struttura entro la fine del 2022. Sono questi gli obiettivi del Provveditorato interregionale delle opere pubbliche del triveneto in merito alla realizzazione del nuovo carcere di San Vito al Tagliamento. Questa mattina il Provveditorato ha effettuato un sopralluogo nell’area dell’ex caserma Dall’Armi, dove l’istituto penitenziario da 300 posti a carico del ministero della Giustizia dovrà sorgere, per redigere il verbale di consistenza lavori.
Detto in altri termini è stato fatto il punto della situazione su quanto già eseguito dal 2017, quando sono iniziati i lavori di demolizione, dall’associazione temporanea d’impresa che aveva vinto la gara d’appalto, vale a dire Kostruttiva, prima della vertenza legale che ha portato all’assegnazione dei lavori alla Pizzarotti di Parma, seconda classificata.
Dal sopralluogo, come spiegato dall’ingegnere Francesco Sorrentino, dirigente del Provveditorato, è risultato che in passato sono stati effettuati alcuni lavori propedeutici alla realizzazione vera e propria: disboscamento dell’area, bonifica dagli ordigni bellici e alcuni interventi di accantieramento.
“Entro qualche settimana – dice Sorrentino – dovremo fare chiarezza su due passaggi prima della ripresa dei lavori. Il primo riguarda la modalità di subentro della Pizzarotti, specie sul versante economico, il secondo la reiscrizione dei fondi”. In particolare, il nodo finanziario riguarda il reperimento di 8 milioni di euro che dovrebbe portare il costo di realizzazione da 22,8 milioni a circa 30 milioni di euro. Una differenza dovuta al fatto che Kostruttiva aveva proposto un ribasso sulla base d’asta del 25% contro quello dell’1% avanzato da Pizzarotti. “Se tutto andrà per il meglio – conclude Sorrentino – il contratto potrà essere stipulato entro l’estate e il cantiere potrà partire in autunno per terminare a fine 2022”.
Positivo il commento del sindaco di San Vito, Antonio Di Bisceglie. “Il Comune – afferma il primo cittadino – ha messo a disposizione di tutta la regione un’area che è stata, ed è ancora, nostra. Vogliamo leggere quanto accaduto oggi come uno sblocco. Ci auguriamo che ci sia una ripresa dei lavori e che si possa vedere nei fatti che il carcere potrà essere realizzato”.