Ancora disagi per le famiglie e gli studenti di scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado alle prese con i disservizi legati al trasporto scolastico. Le lezioni in Fvg sono regolarmente riprese da quasi tre settimane, ormai, ma ci sono ancora Comuni che non stanno garantendo il servizio di trasporto per i bambini e i ragazzi, mettendo in difficoltà le famiglie.
Chi non può contare sui nonni o parenti, chi non ha l’auto e chi ha più figli da accompagnare in plessi diversi o distanti tra loro è costretto a fare i salti mortali. Alcuni genitori, esasperati, minacciano di tenere a casa i bambini, non potendoli accompagnare a scuola a piedi senza mezzi.
Il problema nasce dall’affidamento del servizio alla ditta Tundo che non si è presentata all’appello a inizio anno scolastico, e la conseguente disdetta per inadempimento autorizzata dalla Regione, intervenuta a sostegno delle amministrazioni.
Anche l’anno scorso la stessa ditta di Lecce aveva attivato il servizio di trasporto scolastico in ritardo, causando notevoli disagi alle famiglie nelle prime settimane di scuola, costringendo i Comuni a trovare a tempo record soluzioni tampone. L’anno scorso i Comuni che si erano affidati alla Tundo erano in tutto 25, ma quest’anno alcuni, memori dell’esperienza negativa, hanno preferito cambiare ditta prima del rientro in classe.
Ogni amministrazione ha cercato di trovare una soluzione in tempi rapidi ma, se da un lato scarseggia la disponibilità di mezzi di trasporto, a causa del potenziamento delle corse urbane ed extraurbane dovute alla capienza ridotta dei mezzi a causa del Covid, dall’altra mancano anche autisti e la burocrazia ci mette il carico.
Il Comune di Majano, che da quest’anno avrebbe dovuto fare affidamento sulla ditta Tundo per il servizio di scuolabus per le scuole d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, ha giocato d’anticipo. Quando il 9 settembre la ditta leccese ha comunicato l’impossibilità di svolgere il trasporto studenti, l’Amministrazione ha attivato un servizio sostitutivo con affidamento diretto tutt’ora attivo e funzionante. Tale provvedimento ha permesso di limitare al minimo i disagi alle famiglie e garantire un servizio essenziale come quello del trasporto degli studenti delle scuole del comune.
A Rivignano Teor, invece, il servizio dovrebbe riprendere a partire dalla prossima settimana e, provvisoriamente, sarà esteso fino al 31 gennaio 2022. L’Amministrazione comunale si è subito attivata per coprire le esigenze di trasporto degli alunni delle due scuole d’infanzia e primarie di Rivignano e Teor e della secondaria di primo grado ed è ora in attesa dell’ufficialità della ripresa del servizio.
A Campoformido i disagi, invece, proseguiranno ancora per altre due settimane. “La diffida e la relativa documentazione sono state inviate alla ditta Tundo, ma non sarà effettiva prima di 15 giorni”, spiega la sindaca Erika Furlani. “Poiché i mezzi della Tundo hanno svolto servizio regolare per due giorni dall’inizio dell’anno e a singhiozzo per due altri giorni, non è stato possibile procedere subito con l’affido dell’incarico ad altre ditte”.
Un calvario per le famiglie che hanno chiesto al Comune di trovare al più presto una soluzione. Nel frattempo, l’amministrazione ha attivato la preaccoglienza, ma solo per le scuole secondarie.
“Sono fortemente dispiaciuta, perché sono consapevole che si è creato un grosso disagio alle famiglie, ma non potevamo proseguire un servizio che non potevamo garantire con continuità. In accordo con la responsabile del servizio scolastico abbiamo attivato la preaccoglienza nella scuola secondaria per permettere alle famiglie di accompagnare i figli a scuola 20 minuti prima dell’orario delle lezioni e poi recarsi al lavoro; se questo non dovesse essere sufficiente, provvederemo a implementare ulteriormente i servizi in favore delle famiglie”.
Rimangono quindi esclusi da questa misura gli alunni delle scuole d’infanzia e delle primarie.
Famiglie senza scuolabus anche a Tarcento, dove l’Amministrazione comunale si è attivata, con il supporto della Regione, per avviare le pratiche per recedere il contratto con Tundo. Iter che si dovrebbe concludere giovedì 30 settembre, essendo trascorsi i 15 giorni dall’invio della pratica.
“Mancano, però, gli autisti – spiega il sindaco Mauro Steccati -, inoltre per le caratteristiche del nostro territorio abbiamo bisogno di mezzi piccoli per il trasporto degli studenti lungo le nostre strade. Ci stiamo coordinando con la Regione per individuare la ditta che possa fornire questo tipo servizio”.
Anche nel Pordenonese, laddove la ditta Tundo aveva in gestione il servizio di trasporto scolastico, si sono verificati disagi. A Pasiano di Pordenone il servizio è stato sospeso, ma riattivato mercoledì 22 settembre, riducendo al minimo i disagi alle famiglie. Anche in questo caso l’Amministrazione comunale si è già attivata per recedere dal contratto.
La Regione si è schierata al fianco dei Comuni, dal punto di vista amministrativo ed economico, nel percorso per la sospensione e la rescissione del contratto per il trasporto scolastico stipulato con la ditta Tundo, dopo i disservizi o la mancata erogazione dei servizi verificatisi negli ultimi due anni.
“A due settimane dalla riapertura delle scuole, la situazione del servizio di trasporto scolastico continua a essere fuori controllo. Diversi Comuni hanno fatto sapere che la ditta aggiudicataria Tundo non è in grado di attivare gli scuolabus e che stanno cercando alternative; altri hanno affidato il servizio a ditte di autotrasporto in via sostitutiva, con costi molto superiori che non sanno se e come riusciranno a recuperare. Una situazione che ha interessato i Comuni di Basiliano, Codroipo, Majano, Mereto di Tomba, Prata, Rivignano Teor, Tarcento, Torviscosa, Treppo Grande e, ultimo in ordine di tempo, Campoformido. Eppure, dalla Giunta regionale continuano a non arrivare risposte certe”, afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo.
“Con la ripresa dell’anno scolastico si sono ripresentate criticità, peraltro già registrate l’anno scorso, in molti dei Comuni interessati dall’affidamento sulla base di una procedura di gara gestita completamente dall’amministrazione regionale attraverso la Centrale unica di committenza. I servizi forniti da questa ditta – prosegue Moretuzzo – sollevano in tutta Italia da tempo difficoltà anche rilevanti e ci sono moltissimi esempi di amministrazioni che, di conseguenza, hanno agito tempestivamente e non sono state a guardare. All’assessore Callari ho posto domande precise, che sono rimaste senza risposta: perché la Provincia di Bolzano pochi mesi fa ha potuto escludere la ditta Tundo da un’aggiudicazione, in base alle evidenti mancanze in altre gare, mentre qui non è stato fatto? Perché un anno fa la Provincia di Treviso, che aveva gestito la gara per vari comuni del suo territorio, li ha spinti a non sottoscrivere i contratti con Tundo non appena si sono verificate le prime inadempienze, mentre qui avveniva esattamente il contrario, con la Regione che invitava i Comuni a soprassedere di fronte alle prime irregolarità?”.
“Una situazione mai vista in Friuli – continua Moretuzzo – con bambini e famiglie rimasti senza un servizio essenziale per il diritto allo studio: perché dopo il disastro del 2020 siamo arrivati a settembre 2021 per porci il problema di affrontare nuovi disservizi che tutti sapevano ci sarebbero stati? Accantonando definitivamente il gioco di rimpallo delle responsabilità, si risolvano una volta per tutte le difficoltà create dalla Giunta regionale e si affianchino i Comuni nell’individuazione delle migliori modalità rispetto alle specifiche esigenze e soprattutto rispetto alla gestione degli adempimenti che saranno tenuti a mettere in atto, con il giusto supporto in termini di risorse economiche, finanziarie, ma ovviamente anche umane”, conclude il capogruppo del Patto per l’Autonomia.