Due persone residenti a Trieste sono state poste agli arresti domiciliari poiché indagati per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana; fatti accertati dal mese di maggio 2020. Nell’ambito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Trieste, gli investigatori della V Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura e del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale del capoluogo giuliano, hanno dato esecuzione alle due ordinanze emesse dal Gip di Trieste.
Si tratta di un triestino, classe 73, con precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti ed altro, già sottoposto agli arresti domiciliari poiché arrestato in flagranza per il medesimo reato l’11 luglio scorso e un goriziano pregiudicato per reati in materia di stupefacenti.
È il risultato di una complessa attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Trieste e svolta in piena sinergia dagli agenti della Squadra Mobile e del Nucleo di P.G. della Polizia Locale.
L’attività di indagine trae origine a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal triestino alla Polizia Locale di Trieste, nei primi mesi dell’anno: l’uomo, infatti, aveva denunciato di essere vittima di minacce da parte di un suo conoscente.
I primi accertamenti hanno consentito di appurare come l’abitazione dell’uomo fosse oggetto di frequentazione da parte di alcuni soggetti gravitanti nel mondo dello spaccio locale, tra i quali emergeva la figura del goriziano, noto per i suoi precedenti penali in materia di stupefacenti.
Ulteriori approfondimenti investigativi effettuati dagli Agenti della Polizia Locale e dagli Agenti della Sezione Antidroga della locale Questura hanno consentito di mettere in luce la collaudata rete di spaccio gestita dai due arrestati. Negli ultimi tre mesi, infatti, i due si sono resi artefici di più cessioni di stupefacente di varia natura nei confronti di soggetti dimoranti in questa provincia.
Lo stupefacente, in larga parte proveniente dalla vicina Slovenia, veniva direttamente recuperato dai due indagati i quali, durante il periodo del lockdown, per non interrompere i rifornimenti, erano soliti percorrere valichi secondari o sentieri boschivi. È stato documentato come i due fossero particolarmente attivi sulla piazza di spaccio cittadina e in grado di movimentare dalle singole dosi di cocaina ma anche marijuana, hashish ed eroina in quantitativi che si aggiravano intorno ai 100 grammi.
Tra i riscontri effettuati dagli agenti nel corso dei numerosi servizi di pedinamento, lo scorso 11 luglio il triestino è stato notato, a bordo della propria autovettura, in atteggiamento sospetto, nei pressi della sua abitazione. Nonostante gli operatori avessero più volte intimato l’alt, l’uomo, nel tentativo di farsi strada aveva dapprima investito tre poliziotti per poi darsi a pericolosa fuga lungo l’affollato viale Miramare. Gli agenti, per fermarlo, erano stati costretti ad esplodere tre colpi d’arma da fuoco alle gomme dell’auto del fuggitivo.
La fuga dell’uomo è finita nei pressi di una struttura ricettiva lungo la Strada Costiera quando affiancato e speronato è stato costretto a fermarsi.
Sottoposto a perquisizione, l’uomo era stato trovato in possesso di circa 10 grammi di hashish e circa 100 di cocaina, individuata e recuperata da un equipaggio della Polizia Locale nei pressi del luogo ove era iniziata la fuga, dove l’aveva lanciata dal finestrino dell’auto in corsa. Ulteriori 24 grammi circa di cocaina sono stati rinvenuti all’interno della sua abitazione.
Spaccio di sostanze stupefacenti: due arresti a Trieste
Un triestino e un goriziano sono sospettati di gestire un traffico di droga con approvvigionamenti dalla vicina Slovenia
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