Questa mattina, a Tarvisio, è stato commemorato il 74° anniversario dell’eccidio di Malga Bala, strage nella quale, il 25 marzo 1944, furono trucidati 12 Carabinieri, poi decorati con la medaglia d’oro al merito civile. La cerimonia, alla presenza del comandante interregionale Carabinieri Vittorio Veneto, generale Aldo Visone, è iniziata alle 10.30 con la celebrazione della Messa nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo e proseguita al Tempio Ossario, che custodisce i resti di sette dei 12 Carabinieri caduti, dove è stata deposta una corona d’alloro mentre un picchetto di militari in grande uniforme renderà gli onori.
LA STRAGE. Era l’inverno 1943, quando, a causa della situazione di guerriglia in corso, fu costituito un distaccamento fisso di Carabinieri a protezione della centrale idroelettrica in località Valle di Bretto di Sotto che forniva energia all’intera vallata. Il distaccamento, costituito da 16 uomini comandati da un sottufficiale e accasermato in un fabbricato della centrale alla base della condotta forzata, iniziò il servizio il 28 gennaio 1944. Dopo circa due mesi, la sera del 23 marzo, il vice brigadiere Dino Perpignano, comandante del presidio, mentre si accingeva, libero dal servizio, a rientrare in caserma, cadde in un agguato di alcuni partigiani slavi.
Il sottufficiale, minacciato con le armi, fu costretto a fare aprire la porta della caserma, consentendo in tal modo l’irruzione all’interno dei componenti del commando, in agguato nelle vicinanze. I Carabinieri presenti, colti di sorpresa nel sonno, furono immediatamente e irrimediabilmente sopraffatti.
La stessa notte, sotto strettissima vigilanza, gli 11 Carabinieri e il vice brigadiere furono condotti alla chiusa di Plezzo e da lì, dopo ore di cammino, in Valle Bausizza, fino a giungere, probabilmente uno o due giorni dopo, come narrano le fonti, in località Malga Bala. Qui furono rinchiusi in una stalla, depredati dei loro averi, e il 25 marzo trucidati, dopo violenze indescrivibili, non riscontrabili neanche nelle pagine di storia più cruente.
Scattato l’allarme, ormai tardivo, le ricerche dettero esito positivo solo dopo diversi giorni quando, il 31 marzo, poco distante dalla Malga, una pattuglia di militari tedeschi rinvenne, parzialmente coperte dalla neve, le salme dei dodici sventurati. Raccolte e trasportate a fondo valle, il 2 aprile furono poi trasferite a Tarvisio. Il 4 aprile, al termine di solenne cerimonia funebre, i resti dei dodici Carabinieri furono sepolti in località Mànolz di Tarvisio.
Dal settembre 1957, grazie all’opera del Comitato Onoranze ai Caduti nel Comune di Tarvisio, che ha ultimato la costruzione del tempio ossario all’interno della torre medievale, i militari riposano assieme a 14 combattenti del XVII Settore delle Guardie alla Frontiera e a 5 soldati tarvisiani.
Il 27 marzo 2009, il Presidente della Repubblica ha conferito alla memoria del vice brigadiere Perpignano e dei Carabinieri Pasquale Ruggero, Domenico Giuseppe Dal Vecchio, Lindo Bertogli, Primo Amenici, Antonio Ferro, Adelmino Zilio, Attilio Franzan, Fernando Ferretti, Ridolfo Colzi, Piero Tognazzo e Michele Castellano la Medaglia d’Oro al Merito Civile, con la seguente motivazione: “Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, in servizio presso il posto fisso di Bretto Inferiore, unitamente ad altri commilitoni, veniva catturato da truppe irregolari di partigiani slavi, che, a tappe forzate, lo conducevano sull’altopiano di Malga Bala. Imprigionato all’interno di un casolare, subiva disumane torture che sopportava con stoica dignità di soldato, fino a quando, dopo aver patito atroci sofferenze, veniva barbaramente trucidato. Preclaro esempio di amor patrio, di senso dell’onore e del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”.