Carcere a vita per Moses Ewere Osagie. La Corte d’Assise di Udine ha condannato all’ergastolo il nigeriano di 42 anni accusato dell’omicidio della moglie, Victoria Osagie, uccisa a Concordia Sagittaria il 16 gennaio 2021, nella casa dove la famiglia viveva. I giudici hanno così accolto la richiesta dei pm Carmelo Barbaro e Andrea Del Missier, che avevano chiesto la massima pena. Sono stati esclusi i futili motivi.
Un femminicidio, questo, particolarmente efferato. L’uomo, per motivi di gelosia, ha colpito la moglie prima con pugni, poi l’ha ferita con 20 coltellate e 5 colpi di cacciavite, per finirla spezzandole il collo. Tutto davanti ai tre figli, di 10, 7 e 2 anni. Nemmeno due suoi connazionali, presenti in casa al momento del delitto, sono riusciti a fermarlo. Il 42enne ha cercato di difendersi dicendo di aver compiuto l’omicidio sotto l’effetto di un rito voodoo fatto da una donna con la quale aveva una relazione.
Nell’arringa, l’avvocato Nicoletta Menosso, difensore dell’uomo ritenuto capace di intendere e volere, aveva sottolineato il disagio socio-culturale di Osagie e le enormi contaminazioni culturali di cui tenere conto. “Confidavo che la perizia psichiatrica – commenta il legale, che ha annunciato ricorso in appello – avesse acclarato le ragioni profonde di tanto male. Da donna è stata un’impresa estremamente difficile e mi auguro davvero che la pena lo rieduchi, anzi lo ricostruisca”, conclude.