Nelle ultime settimane si è registrato un significativo aumento del numero di profughi accolti nell’ex Caserma Cavarzerani di Udine, anche per effetto dei nuovi ingressi in arrivo dalla rotta balcanica, intercettati nella zona dell’Altopiano carsico.
Poco più di due mesi fa, i migranti alloggiati nella struttura di via Cividale erano 270. Oggi, come riferisce il consorzio Matrix, che ha in gestione l’ex caserma, il numero è salito a 400. In questi mesi sono stati eseguiti numerosi lavori di adeguamento, tra cui tinteggiature e nuovi arredi, e di messa in sicurezza degli spazi comuni, in modo da garantire un confortevole soggiorno a tutti i migranti destinati alla Cavarzerani.
In questi giorni tutte le cooperative e le associazioni che si occupano di dare accoglienza ai migranti in regione sono state convocate dalle rispettive Prefetture, che ha comunicato il prossimo trasferimento fuori regione di numerosi ospiti. Ci si prepara, quindi, a una sorta di piccolo esodo, anche in base alle indicazioni del Governo che aveva disposto un allontanamento di circa duemila richiedenti asilo dal Friuli Venezia Giulia.
“Le persone, a partire da domani, saranno trasferite, compresi i nuclei familiari, senza alcun rispetto per i progetti in atto e per la dignità delle persone. Perché di persone, e non sacchi di patate, si tratta, con tutte le problematiche relative”, dichiara il Presidente di Legacoopsociali Fvg, Gian Luigi Bettoli, che in merito alla decisione del Ministero dell’Interno parla di una vera e propria ‘deportazione’.
“Tra esse ci sono ad esempio pazienti seguiti dai Csm, che assumono anche terapie farmacologiche gravi, a causa dei numerosi eventi traumatici trascorsi, per le quali la violenza del nuovo trasferimento è una ulteriore aggravante. Denunciamo il fatto che quella che sta avvenendo è una vera e propria deportazione, illegale e in violazione dei più elementari diritti umani”.
A Gorizia, invece, la situazione è sotto controllo. Per quanto riguarda l’Hub del Nazareno non si registra alcun tipo di problematica, come riferisce il sindaco Rodolfo Ziberna. A fronte di 170 posti disponibili, attualmente sono ospitate 150 persone. È qui che transitano i migranti per l’identificazione, ma che permangono sul territorio uno o due giorni al massimo