Si è spento a 91 anni nella sua Udine, Luciano Provini, conosciuto come “il decano dei giornalisti sportivi friulani”. Era stato a lungo “la” memoria storica che ha unito le vicende dello sport a quelle della sua città. Proprio in virtù del suo legame inscindibile con Udine, raccontata con garbo, competenza, uno sguardo con convenzionale e ricchezza di particolari, il Comune gli aveva conferito un anno fa il sigillo della città.
L’illustre udinese era nato a Udine il 15 agosto 1928 in via Mercatovecchio e ha continuato ad abitare sempre in prossimità del centro. Il padre Giorgio era uno dei capostipiti del giornalismo friulano (caporedattore sia al “Gazzettino” sia al “Messaggero Veneto”) e gli aveva trasmesso la passione.
Studente allo Stellini e laureatosi in legge all’Università degli Studi di Trieste, dopo una breve esperienza quale procuratore legale entrò nell’Istituto nazionale della previdenza sociale, specializzandosi nelle prestazioni previdenziali in regime di convenzione internazionale e organizzando la prima Consulta per l’emigrazione della Regione.
Iscritto dal 1950 all’Ordine nazionale dei giornalisti, si è costantemente dedicato alla professione: a capo della prima redazione di Udine del quotidiano “Il Piccolo”, fondatore del settimanale sportivo “La Zebretta” negli Anni ’50, collaboratore di testate come La Stampa” di Torino e “Il Gazzettino”. La sua passione per l’Udinese – che ha continuato a seguire assiduamente allo stadio finché gli è stato possibile – è riassunta nei molti libri da lui dedicati alla squadra bianconera, da Udinese 50 anni (1950), un omaggio al primo mezzo secolo di storia della società calcistica bianconera, il classico Udinese story (1977) e Friuli nel pallone (1996), uscito nell’anno del centenario della squadra.
Tra gli altri volumi pubblicati in una carriera ricchissima: ‘Otto città nel pallone’ (1990), ‘Arturo Malignani’ (1992), ‘Alfredo Foni’ (2000), ‘I ragazzi del Brunetta’ (2000), ‘Il Friuli dei colonnelli’ (2005) e soprattutto ‘Una vita a Udine’ (2011), una guida tra storia e cronaca che rappresenta proprio il suo omaggio più profondo alla città in cui ha sempre vissuto e a cui mancherà l’ultimo cantore.
“Ho appreso con tristezza la notizia della scomparsa di Luciano Provini, alla cui famiglia voglio esprimere la vicinanza e il più profondo cordoglio da parte dell’Amministrazione, degli udinesi e di tutti i friulani”, ha detto il sindaco di Udine, Pietro Fontanini. “Solo l’anno scorso gli avevo conferito il sigillo della città, onorificenza che ritenevo doverosa pur nella consapevolezza che solo in minima parte avrebbe potuto ripagare quanto da lui fatto per Udine e quindi per tutti noi”.
“Con Luciano – prosegue il Primo Cittadino – se ne va non solo un galantuomo che rimpiangeremo per la sua eleganza e il suo garbo, ma un vero e proprio modo di fare giornalismo fatto di serietà, preparazione e verifica delle notizie, esattamente le qualità che oggi spesso vengono sacrificate sull’altare della velocità e del sensazionalismo”.
“Ma Luciano, oltre che un giornalista poliedrico e di valore, è stato anche un protagonista e allo stesso tempo un testimone della vita della nostra città, che ha sempre raccontato con lucidità di analisi e allo stesso tempo con quell’amore che solo chi sente nel profondo il legame con le proprie radici può provare. Mandi Luciano, e grazie di tutto”, conclude Fontanini.