Arriva in Friuli Venezia Giulia il Festival Alpe-Adria dell’Archeologia Pubblica “senzaConfini”, ideato e promosso dall’Associazione Culturale CulturArti di Udine e riconosciuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali tra le manifestazioni dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018. Dopo i primi appuntamenti tenutisi a Venezia e a Bologna, i prossimi eventi avranno luogo l’8 e il 9 novembre a Udine e ad Aquileia. La manifestazione, che ha come obiettivo quello di mettere in evidenza la funzione sociale dell’archeologia, intende instaurare un dialogo tra gli specialisti del settore e il “grande pubblico”, per avvicinare la società al valore e all’importanza dello studio del passato.
Gli eventi che si terranno in Regione questa settimana prevedono il coinvolgimento del Prof. Paolo Matthiae (Emerito di Archeologia del Vicino Oriente antico all’Università di Roma “La Sapienza”), eminente studioso delle civiltà mesopotamiche e grande protagonista dell’archeologia del Vicino Oriente con la scoperta della città siriana di Ebla, vero fiore all’occhiello dell’archeologia italiana dal 1965 al 2010.
Giovedì 8 novembre (h. 18:00), presso il Salone del Parlamento del Castello di Udine, il Prof. Matthiae presenta al pubblico l’appassionante racconto delle campagne archeologiche nell’antico Oriente da metà Ottocento ad oggi, quale è illustrato nel suo più recente libro (Dalla Terra alla Storia: Scoperte leggendarie di Archeologia Orientale, edito da Einaudi): dalla decifrazione delle due scritture più antiche dell’umanità (geroglifico e cuneiforme) alle prime epiche imprese alla ricerca di Ninive, alle grandi scoperte nella Valle dei Re a Tebe, da Ebla, Qatna e Aleppo in Siria a Nimrud e Sippar in Mesopotamia, a Troia e Hattusa in Anatolia, ad Abido e Amarna in Egitto, fino a Gerusalemme in Palestina. Tali “scoperte leggendarie” avvennero in un clima di intensa competizione tra nazioni europee in Oriente e di crescente interesse culturale ad allargare gli orizzonti dell’Antico oltre i confini del mondo greco-romano e biblico.
Uno dei maggiori protagonisti dell’archeologia orientale rievoca origini, sviluppi e risultati delle piú affascinanti imprese degli ultimi decenni. Sempre attento a rilevare, nel passaggio suggestivo dalla terra dello scavo all’interpretazione della storia, l’inestimabile contributo che le scoperte recano alla ricostruzione di un lontano passato fondamentale per lo sviluppo della civiltà umana, che vide il sorgere e l’affermarsi delle prime città, dei primi stati territoriali, dei primi imperi a vocazione universale nella storia mondiale.
Le scoperte che verranno illustrate nel corso della conferenza hanno in comune alcune caratteristiche fondamentali. In primo luogo, sono il frutto, in modi certo diversi, di esplorazioni archeologiche sistematiche di lungo periodo. In secondo luogo, sono state realizzate, approssimativamente, nell’ultimo mezzo secolo. In terzo luogo, a un giudizio oggettivo e di nuovo in modi diversificati, hanno avuto un significato rivoluzionario. Il loro valore leggendario dipende, da un lato, dal forte impatto di innovazione che è tipico di tutte e, dall’altro, dal loro carattere inatteso e sorprendente. La notevole varietà di queste scoperte, in ambiti differenziati della ricerca storica, ha inciso, volta a volta, sulla storia politica, sulla storia religiosa, sulla storia sociale, sulla storia economica, sulla storia artistica, sulla storia letteraria e, in diversi casi, su piú di una di esse… Se è vero che non v’è nulla di piú concreto e reale di una scoperta archeologica, è altrettanto vero che le interpretazioni prime di quella scoperta, che sono un’esperienza esaltante, non hanno nulla di definitivo perché esse sono solo un contributo, primario e fondamentale, alle innumerevoli valutazioni storiche future. Le interpretazioni delle scoperte archeologiche che verranno presentate nel corso della conferenza, spesso già oggetto di accesi dibattiti negli ambienti scientifici, nella maggior parte dei casi sono di questo tipo ed esprimono solo una parte iniziale del lungo loro tragitto, di fatto inesauribile, dalla terra alla storia.
Venerdì 9 novembre (h. 10:00), presso la Sala Consiliare del Comune di Aquileia, il Prof. Matthiae dialogherà con il pubblico e con il Prof. Frederick Mario Fales, professore Senior di Storia del Vicino Oriente Antico dell’Università degli Studi di Udine, in un dibattito dal titolo “Dalla Terra alla Storia”, incentrato sui più recenti avvenimenti politici e militari che stanno devastando l’attuale Vicino Oriente e sul senso che la memoria storica assume in momenti così tragici. Il Prof. Matthiae si è occupato in questi ultimi anni delle sorti del patrimonio artistico e culturale in zone di conflitto e di disordine civile. Quali sono i compiti del mondo della cultura e del grande pubblico rispetto a questi eventi drammatici, che rischiano di cancellare una parte della nostra memoria storicamente
Gli eventi sono organizzati da A.C.CulturArti in collaborazione con il Comune di Udine, il Museo Archeologico dei Civici Musei di Udine, il Comune di Aquileia e il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e con il sostegno di CiviBank. Dopo l’appuntamento aquileiese sarà anche possibile visitare il nuovo allestimento del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia con la guida della direttrice Marta Novello (richiesta la prenotazione alla mail [email protected] o al numero 043191035)
Il Festival continuerà con una ricca serie di appuntamenti che avranno luogo in Regione, ma anche oltre confine, fino a dicembre. Il calendario si trova sul sito dell’Associazione Culturale CulturArti https://acculturarti.wixsite.com/senzaconfini oppure sul portale del MiBAC dedicato all’anno europeo del patrimonio culturale (http://annoeuropeo2018.beniculturali.it/eventi/festival-alpe-adria-dellarcheologia-pubblica-senzaconfini/).