Demetrio Volčič, probabilmente uno dei volti ‘storici’ e più noti tra gli inviati speciali della Rai, oggi compie 90 anni. Nato a Lubiana il 22 novembre 1931, ha attraversato il secolo breve facendo un mestiere, il giornalista.
In un’intervista rilasciata nel 2006 al nostro settimanale, ricordava così il suo esordio nel mondo del giornalismo: “Scrivevo resoconti di 5-6 righe sulle partite di calcio dilettanti per diverse testate triestine. L’onorario era di 5 lire a riga. Erano i primi anni ’50. Lo facevo nella speranza di ottenere ciò che nessuno aveva, la tessera per entrare gratis al cinema. Poi lavorai a Ente Radio Trieste. Nel ’56 ottenni il primo contratto alla Rai e nel ’64 divenni inviato speciale. Nessuno ha creduto in me, come io non ho creduto in nessuno. Il caso, la sorte, in un momento in cui nasceva un nuovo mestiere, il giornalista televisivo. La fortuna è stata trovarmi lì dove c’era bisogno di questa figura professionale“.
“Un giornalista di rango ma anche un vero intellettuale e un profondissimo conoscitore e narratore del mondo slavo. Indimenticabile il suo lavoro di cronista e testimone da Mosca, che sapeva entrare nelle case degli italiani con l’eleganza che lo contraddistingue e anche con il suo inconfondibile accento”. Così la senatrice Tatjana Rojc (Pd) ritrae Demetrio Volčič in occasione del suo 90esimo compleanno, nel giorno in cui a Gorizia alla Biblioteca del Trgovski dom si tiene la presentazione del suo primo libro in lingua slovena, ‘Iz ozadja’ (Dal retroscena), edito da ZTT – ESTLibri di Trieste.
“Le sue doti di vivido notista si ritrovano nel suo ultimo libro – spiega Rojc – fatto di scritti e ricordi che tracciano il percorso di Volčič da Lubiana (bellissime le pagine dedicate ai pomeriggi col padre al caffè ‘Zvezda’ dove si giocava a scacchi e si parlava di politica) a Trieste. Molti ricordano il suo lavoro al Senato, e molti il suo lavoro al Parlamento europeo, tra cui in particolare Gianni Pittella che fu capogruppo dei Socialisti & Democratici. Sento l’onore e la responsabilità – aggiunge la senatrice – di continuare al Senato nel suo solco e nella consapevolezza che il mutare dei tempi implica necessità di conoscere un mondo che ci è vicino e che, nel contempo, sta cambiando in maniera repentina”.