La fotografa Ulderica Da Pozzo parla ancora della “sua” Carnia utilizzando lo strumento del ritratto per fermare il tempo che non c’è più e anticipare il futuro. I ragazzi del ’99, alla Chiesa di San Francesco a Udine fino al 1° marzo, nasce dal ricordo di suo nonno Alfonso, ragazzo del 1899, e di suo figlio Niccolò, nato nel 1999. Dal confronto diretto e incisivo tra due generazioni sboccia una riflessione sulla montagna, sulla resistenza delle tradizioni e sul ruolo che i giovani avranno negli anni a venire, cosa sognano e come si immaginano il loro domani. Nella mostra, curata da Angelo Bertani e Gian Paolo Gri, sono esposte 128 fotografie, tra anziani classe 1899, ragazzi classe 1999 e i fuochi e riti tradizionali della Carnia. Il percorso espositivo è arricchito dalle video interviste dell’autrice con il contributo di Paolo Comuzzi. Per questo progetto, Ulderica ha bussato alla porta degli uffici di tutti i comuni della Carnia per avere i numeri anagrafici delle due generazioni, per comprendere e orientare meglio la sua ricerca fotografica e verificare la crisi demografica che colpisce trasversalmente i piccoli centri. Al centro, però, ci sono i ragazzi che resistono, ritratti con sguardo antiretorico, lasciando ai soggetti la possibilità di scegliere il contesto in cui essere fotografati.
La Carnia che ‘resiste’, 100 anni dopo
La fotografa Ulderica Da Pozzo parla ancora della “sua” terra con una mostra
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