Liana De Luca è stata una straordinaria figura di poetessa, saggista e scrittrice molto versatile che ha risieduto per molti anni a Bergamo e a Torino, ma le sue radici affondano nell’ex Jugoslavia, essendo nata a Zara. Quando la zona B è passata alla Iugoslavia la sua famiglia è rientrata in Italia con gli altri profughi e si è trasferita a Bergamo.
Laureata in Lettere, insegna agli Istituti Superiori e scrive poesie. In una lirica dedicata al marito la poetessa afferma: “Sono venuta / dalle isole a scogliera/ oltre l’azzurro del mare/ ti ho portato/ il ricordo di luna e di salsedine/ desiderio di grano e di calore/ solitudine e amore/ sento il richiamo delle mie due patrie/ come la rondine/ che ha fatto il nido sopra il tuo balcone/ per questa nostra estate”.
Ha scritto numerosi saggi critici Itinerari dannunziani e studi approfonditi su Giuseppe Parini, Edgar Allan Poe, Tibullo, Torquato Tasso, William Blake, e il filosofo goriziano Carlo Michelstaedter.
Frequenta un affiatato gruppo di amici bergamaschi cultori della poesia con i quali istituisce un’associazione culturale: il Cenacolo Orobico. A Liana De Luca è attribuita la presidenza. Nel 1958 il sodalizio di poeti organizza il Premio Nazionale di Poesia “Bergamo e Provincia”, che avrà diverse edizioni e che attrarrà a Bergamo letterati di grande spessore, tra i quali Salvatore Quasimodo, Titta Rosa, Corrado Govoni, Carlo Bo, Giuliano Gramigna, Andrea Zanzotto. La poetessa opera intensamente anche nella Commissione Cultura del Circolo Artistico Bergamasco promuovendo interessanti iniziative poetico/letterarie. A seguito di un funesto incidente stradale, il 5 gennaio 1963 il marito Ubaldo Riva muore lasciando Liana De Luca repentinamente vedova. Di questo periodo VIII Casa, I Miti inalienabili, Il cuore disadattato, Che senso ha. Negli anni Settanta lascia Bergamo per Torino, pur mantenendo stabili relazioni con la città e con i suoi numerosi amici bergamaschi.
A Torino pubblica Graffiti con prefazione di Mario Soldati, Mediterranee e Luoghi e tempi, introdotte da Giorgio Bárberi Squarotti. Seguono Unica Madre, La figlia dell’Olandese Volante, Il posto delle ciliegie, nel quale affronta il tema della morte e il dopo-morte in senso cristiano. Nel 2000 esce la raccolta antologica La Grata. Altre sillogi poetiche sono Mediterranee, Ragazze & Vecchiette, La margherita della protesi. Liana De Luca che, come tutti i poeti, immagina il vero e finge il verosimile, elabora vari racconti partoriti dalla propria fantasia per stimolare quella dei lettori. Nel settore della narrativa pubblica La sposa, Storia di Pia, Controfiabe e il romanzo La magnifica desolazione. Nel suo commento il critico Giorgio Bárberi Squarotti dice che «Il canto di Liana De Luca ha un’eco profonda, duratura, unisce memoria e futuro, paesaggio e sapienza del cuore, dolore e ironia». A Torino ha operato nell’ambito del Centro Pannunzio e della Casa editrice Genesi. Ha tenuto conferenze in varie prestigiose sedi.
Il libro di Liana “Ubaldo Riva alpino poeta avvocato” ha fatto da cornice alla commemorazione ufficiale dell’avv. Riva nel 50° della scomparsa che si è tenuta a Bergamo nel 2013. Fra i numerosi premi conseguiti il “Pannunzio” per la narrativa, l’Utet, “Firenze 2000” per la poesia, “I Murazzi”, il “Premio Saturnio”, la “Laurea Apollinaris poetica” dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Liana De Luca si è spenta all’alba del 3 novembre 2018 nella sua casa di Torino ed è salita alla poesia dei cieli.