Aprire un nuovo spazio dedicato all’arte in tempi incerti come questi, sospesi tra l’entusiasmo per le riaperture e il timore di un tuffo all’indietro verso quei ‘cromatismi’ che nulla hanno a che vedere con la creatività artistica, ma ne impediscono la fruizione diretta, è un atto di fede. Annunciato già da qualche settimana, prende finalmente vita Arcipèlago, il nuovo spazio creativo situato all’interno dello studio grafico Designwork, nato a Udine esattamente vent’anni fa.
La riapertura dei luoghi della cultura ha convinto gli organizzatori a dare l’ok all’inaugurazione ufficiale, sabato scorso, con un’esposizione che celebra la creazione in tutte le sue forme. In mostra 25 artisti il cui percorso si è incrociato nel tempo con quello lavorativo o personale dei fondatori Artemio Croatto – esperto in comunicazione visiva, graphic design e corporate identity, ‘Compasso d’oro’ nel 2014 – e Charlotte Ménard, a Udine dopo 15 anni a Parigi, dove è stata attiva nel mondo dell’arte moderna e contemporanea, anche come responsabile delle mostre e della collezione della Fondazione Yves Klein.
ALLA DERIVA TRA LE IDEE – Arcipèlago è un racconto di viaggi e incontri, di intuizioni e favole, di luce, legno e argilla, di saperi diversi e forze comuni. Come trasportati in una corrente sottomarina, si viaggia alla deriva tra idee, artisti e discipline, alla scoperta di sguardi singolari e talenti rari. Una costellazione di opere, presentate in uno spazio intuitivo, accogliente e spontaneo, dove l’arte può essere apprezzata senza alcuna forma di elitarismo. Una celebrazione di eclettismo e poesia in tutta semplicità.
“ATMOSFERA RILASSATA” – “L’idea di Arcipèlago – spiega Croatto – nasce dal forte desiderio di creare nuovi legami, fare incontri stimolanti e presentare gli artisti che ci piacciono in un’atmosfera rilassata. Ci premeva proporre un approccio positivo e gioioso. Per questa prima presentazione non ci siamo posti alcun limite, né tematico né di linguaggio artistico, per realizzare un nido di possibilità e accogliere un arcipelago d’immaginari ed esplorare l’atto creativo in totale libertà. Volevamo realizzare un’atmosfera ‘abitata’, proporre un diario di viaggi visivo. Tutto ciò che ci piace può coesistere e dall’accumulazione nasce la poesia”.
FLESSIBILITA’ NEI PROGRAMMI – Lo spazio – definito ‘effimero’ per rispondere all’elasticità che i tempi richiedono – aprirà senza alcun vincolo di pianificazione. Gli eventi dipenderanno dai temi che i fondatori vorranno approfondire, a seconda di ciò che susciterà la loro curiosità o attirerà l’attenzione. Questa flessibilità consentirà di rispettare il ritmo di lavoro dello studio Designwork, ideare altri concetti espositivi in Italia o all’estero e contribuirà a far evolvere il progetto iniziale. Tra gli amici creativi che hanno risposto all’appello, Gianni Antoniali, Barbara Cignolini, Massimo Crivellari, Maris Croatto, Fabio Cussigh, Massimo Gardone, Matteo Lavazza Seranto, Elisa Moro, Silvia di Natale, Alessandro Paderni, Laura Tessaro, Flavie Trichet Lespagnol e Gianluca Vassallo con le fotografie; Léna Chalazonitis e Ola Odzioba coi dipinti; Robby Cantarutti e Carlo Cumini con le sculture; Giovanna Durì, Makis Malafekas ed Erika Pittis con le illustrazioni, oltre alle grafiche di Roberto Duse, le ceramiche di Sonia Armellin e Studio Terra e i collage di Paolo Toffolutti.