Cinquant’anni fa, il genio di Pier Paolo Pasolini partoriva il film Medea, ineguagliata occasione di ribalta per Grado, la cui laguna fece da sfondo – tra Mota Safon, dove si trovava il casone del regista, e le foci dell’Aussa – ad alcune scene della pellicola: 14 intensi minuti che hanno consegnato l’Isola d’Oro e l’ambiente naturale che la attornia all’attenzione di un pubblico internazionale e alla storia del cinema. Era il luglio del 1969: ora quell’estate speciale e indimenticabile, che portò a Grado la divina Maria Callas, cui Pasolini affidò il ruolo di protagonista, ma pure il campione olimpico Giuseppe Gentile, Laurent Terzieff e Massimo Girotti, rivive grazie alla mostra Medea 50. Pier Paolo Pasolini, Maria Callas e Grado. Aperta nel foyer del Cinema Cristallo fino al 28 luglio, è promossa dal Comune di Grado, in collaborazione con Cinemazero e la Cineteca di Bologna, a cura di Francesca Agostinelli e Massimo De Grassi.
Le immagini tratte dall’archivio del fotografo di scena Mario Tursi, riprodotte su pannelli di grandi dimensioni, manifesti, locandine, fotobuste originali e materiali d’epoca, legati alla diffusione del film nelle sale e alla sua promozione sulla carta stampata, restituiscono l’atmosfera di una stagione in cui l’isola assaporò il fascino ma pure il ‘potere’ del momento d’oro del cinema italiano. Per Grado, la ricaduta di quell’eccezionale occasione, in una fase di forte espansione urbana, demografica e turistica, fu straordinaria. Un’accurata sezione didascalica guida il pubblico in questo suggestivo viaggio, che si compone anche di testi poetici e letterari, di frasi tratte dai carteggi fra i protagonisti, dei racconti dedicati di Giuseppe Zigaina, delle testimonianze di chi visse il set o lo osservò a distanza ravvicinata e privilegiata. In sala, visibili dal foyer, scorrono alcune riprese gradesi scartate in sede di montaggio, ma salvate dalla distruzione.