Il temuto ‘venerdì nero’ del no Green Pass non c’è stato. In Fvg, l’adesione alla manifestazione di protesta nella maggior parte delle aziende è stata molto bassa e l’attività è proseguita senza intoppi.
Anche la temuta manifestazione al porto di Trieste è stata complessivamente meno ‘impattante’ del previsto. L’attività dello scalo, pur in presenza di circa 7mila manifestanti nel suo momento clou (la maggioranza non portuali, in arrivo da tutta la regione e da altre zone d’Italia), non è stata bloccata, ma solo rallentata, anche se l’intenzione del Coordinamento dei lavoratori portuali è quella di continuare con lo sciopero a oltranza.
L’adesione probabilmente ha tenuto conto anche delle parole del prefetto, Valerio Valenti, che alla vigilia non aveva usato mezzi termini: “E’ una manifestazione non autorizzata e chi sciopera fa reato”.
“Crediamo che debba riprendere quanto prima la piena operatività del porto”, scrivono in una nota le segreterie territoriali di Trieste di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl Mare a proposito della giornata di mobilitazione. Alla base di questa affermazione la convinzione che, dopo aver ottenuto la gratuità dei tamponi per i lavoratori del porto che ne hanno la necessità, “ogni ulteriore fermo non sarebbe più compreso dalla maggioranza dei lavoratori. Cercheremo nel contempo – sottolineano – di ottenere analoga misura in tutti i settori lavorativi”.
Il presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino deciderà tra sabato e domenica cosa fare, dopo aver minacciato le sue dimissioni di fronte a un blocco a oltranza, ma l’esito di quello che si paventava come un ‘venerdì nero’ lascia qualche spiraglio.
“Il blocco non c’è stato, ma mi sono dato ancora qualche ora di tempo per verificare come evolverà la situazione nel corso del weekend, visto che si parla comunque di presidio a oltranza”, ha detto in serata D’Agostino ospite a Zapping su Radio Uno Rai. “Con il Clpt non ci siamo capiti, ma direi che se oggi c’è stato un ‘blocco soft’ qualcosa del mio messaggio di giovedì sera è passato. La grande maggioranza dei portuali stava da un’altra parte, ma chi voleva lavorare ha lavorato. Avevo chiesto di decidere con la testa e non con la pancia e questo mi pare sia stato compreso”.
“Alla vigilia del 15 ottobre – ricorda D’Agostino – ci aspettavamo numeri importantissimi perché, di fatto, si trattava di una manifestazione ‘no Green Pass’ cittadina e non solo che si trasferiva nell’area portuale. Alla luce delle presenze di lunedì 11 (quando a Trieste avevano sfilato oltre 15mila persone, ndr), si parlava anche di 50mila manifestanti”.
“La preoccupazione – continua D’Agostino – era che fossero presidiati entrambi i grandi varchi. Invece, abbiamo registrato 6-8 mila presenze, che si sono concentrate solo sul varco 4 (quello del molto VII), mentre l’1 era aperto e i mezzi hanno continuato regolarmente a passare. Avevamo detto che venerdì il porto sarebbe stato chiuso, quindi alcune navi non sono venute. Quando abbiamo capito che c’era questo margine di operatività, abbiamo lavorato con i traghetti turchi tutto il giorno e le presenze sono state sufficienti anche per garantire le manovre ferroviarie. L’unico stop ha interessato il terminal container, con le navi rimaste in rada”.
Si attende di capire, quindi, come evolverà la protesta, che vede i rappresentanti del Clpt sempre fermi sulla richiesta di abolizione dell’obbligo del Green Pass, non solo in porto ma per tutti i lavoratori.