Una relazione di fine mandato positiva per l’amministratore delegato uscente di Fincantieri, Giuseppe Bono, che ha sottolineato come il 2018 abbia visto una chiusura, per la società, in aumento del 9%. “Un anno di conferme” ha ricordato Bono, “della solidità della nostra crescita, dell’eccellenza dei nostri prodotti e della nostra capacità di dare un contributo cruciale al ‘Sistema Paese’ e anche alla leadership mondiale nei comparti in cui operiamo”.
Fincantieri ha anche annunciato un carico di lavoro di circa 34 miliardi di euro, pari a circa 2 punti del Pil nazionale. Un dato importante se confrontato con quanto prodotto dal settore marittimo in tutto il Paese – circa 33 miliardi di euro. “Una sottolineatura di come, quando si vuole operare in un settore, l’Italia può essere faro di qualità”, ha ricordato ancora Bono.
Nel 2018 sono state realizzate 27 navi di cui 14 cruises per otto armatori diversi, in tutto 8,6 miliardi. “Nel nostro portafoglio possiamo annoverare quattro dei più grandi operatori mondiali con 116 navi ancora da costruire con date di consegna che arrivano fino al 2027. Sosteniamo filiere di punta, con un effetto volano per l’indotto”, ha proseguito Bono, “e stimolando l’export italiano. Quando si tratta di piccole e medie imprese ricordo che noi abbiamo duemila piccole e medie imprese che esportano grazie a noi, e siamo in grado di garantire lavoro per anni, oltre a fornire specializzazione anche per i giovani”.
“La formazione dei giovani colma la carenza di figure specializzate nel settore e diminuisce il problema della disoccupazione giovanile” sono ancora le parole dell’amministratore delegato uscente. “Nel 2018 abbiamo iniziato una collaborazione con il Miur favorendo la crescita di figure professionali utili negli istituti professionali. Pensiamo di iniziare anche in alcune università, soprattutto nel Sud Italia, per preparare giovani ingegneri e di altre discipline anche per il corso dei loro studi”.
“L’azienda si è impegnata a garantire una filiera di qualità e l’ascolto delle comunità nelle quali il cantiere opera. Ho insistito tanto in questi anni”, ha proseguito Bono, “per la coesione ed oggi abbiamo dei cantieri uniti, con persone che lavorano e sono contente di lavorare per noi, con cantieri all’avanguardia e prodotti altrettanto di qualità”.
Per quanto riguarda il futuro Bono ha ricordato le navi ‘unmanned’, navi di piccole dimensioni senza equipaggio, i traghetti elettrici utilizzabili per piccoli tratti tra isole che si stanno progettando in Norvegia e le prossime costruzioni per la Guardia Costiera. Ciò in relazione anche al risanamento della Vard che “stiamo portando avanti”. Tra le costruzioni d’avanguardia anche i pescherecci ‘farm’, “dove il pesce viene pescato, ripulito e riportato a terra con nuove tecnologie”.
Tra i temi trattati anche quello delle nuove tecnologie: “Non basta solo il gas come propulsione, stiamo anche lavorando a batterie”. Mentre su elettronica e informatica Bono ha ricordato come “l’Italia ha una miriade di piccole e medie aziende che, per crisi di altri settori, sono in estrema difficoltà. Noi abbiamo ritenuto di avere la forza e la capacità di metterle insieme con noi, lasciando il management e mettendoci insieme per creare dei prodotti che possano dare un valore aggiunto all’Italia”
“Dobbiamo lavorare non solo per gli azionisti ma anche per i Paesi che ci ospitano, perché abbiamo un dovere nei loro confronti”. Infine, un accenno ai giovani: “Dobbiamo andare lì dove ci sono i giovani, non è che appena si formano se ne vanno da altre parti” ha concluso. “Li dobbiamo prendere e le altre aziende devono fare come facciamo noi”.